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CACCIA. NUOVO CALENDARIO VENATORIO, ‘PROGETTI SPECIALI’ PER LE BUONE PRASSI DEI TERRITORI

La comunicazione dell’assessore Caselli in commissione Politiche economiche. I consiglieri: “Si arrivi a un provvedimento che faccia autentica sintesi di peculiarità e interessi divergenti”. La presidente Serri: “Equilibrio fra gestione della caccia, tutela della fauna selvatica e dell’ambiente e salvaguardia delle coltivazioni agricole, anche attraverso il risarcimento di eventuali danni”

Nella seduta odierna della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, si è svolta la comunicazione dell’assessore all’Agricoltura, alla caccia e pesca, Simona Caselli, in merito alla redazione del Calendario venatorio regionale per il 2016-2017.

“La proposta è frutto di un confronto molto articolato con i soggetti portatori d’interesse, i cinquantadue Ambiti territoriali di caccia (Atc), e svariati incontri con le associazioni venatorie, agricole e ambientaliste”, ha sottolineato l’assessore. Un confronto “finalizzato a omogeneizzare il più possibile gli aspetti regolativi del provvedimento nel rispetto delle specificità, spesso articolate, dei singoli territori provinciali, che sì è cercato di valorizzare consentendo la presentazione di ‘progetti speciali’ in cui inserire le buone prassi gestionali”. Si tratta, ha concluso Caselli, “di un lavoro di sintesi complesso per la molteplicità di interessi coinvolti e per le profende divergenze che spesso attraversano i singoli stakeholder”.

Andrea Bertani (M5s) ha chiesto “in quale misura la proposta di Calendario venatorio recepisca le disposizioni che regolano le zone ZPS (Zone a protezione speciale) e i siti SIC (Siti di importanza comunitaria) che compongono la Rete 2000”. Una dirigente dell’assessorato ha risposto che “il testo recepisce integralmente le ZPS e i SIC indicati dalle Province, sulla base di analisi e valutazioni sito specifiche, per l’inserimento nella Rete 2000”.

In merito alla caccia al cinghiale, Enrico Aimi (Fi) ha invitato “a limitare la possibilità di prolungamento dell’attività venatoria oltre il termine del 9 gennaio, cioè di deroghe, in caso di nevicate prolungate nei mesi precedenti, dato che nel mese di gennaio, in molte zone, le scrofe risultano gravide”.

Manuela Rontini (Pd) ha rivolto all’assessore e ai tecnici regionali “un invito a coinvolgere in modo più organico il tavolo di coordinamento regionale delle associazioni venatorie, agricole e ambientaliste, per cercare di rendere il più possibile omogeneo, pur nel rispetto delle specificità territoriali, il Calendario venatorio regionale”.

Tommaso Foti (Fdi-An), pur comprendendo “le difficoltà di fare sintesi fra interessi divergenti, nella logica di un provvedimento teso ad avere valenza regionale”, ha invitato “a prestare attenzione alle tradizioni di gestione venatoria dei territori per un intervento regolativo che abbia adeguata gradualità”.

Gian Luigi Molinari (Pd) ha apprezzato “la previsione dei ‘progetti speciali’ quale strumento per recepire le peculiari modalità di gestione venatoria attenta all’ambiente frutto delle esperienze maturate nei vari ATC, un bagaglio di esperienze che ha reso la nostra regione un’eccellenza nazionale”.

Alessandro Cardinali (Pd) ha sollecitato l’assessore “a proseguire nell’opera di mediazione con gli stakeholder per un la redazione di un Calendario venatorio di compiuta sintesi, lavoro propedeutico al complesso confronto che dovrà portare alla riforma integrale della legge regionale sulla caccia”.

La presidente Serri ha richiamato “la complessità del lavoro che sta portando al nuovo Calendario venatorio regionale, un provvedimento che deve trovare un equilibrio fra gestione della caccia, tutela della fauna selvatica e dell’ambiente e salvaguardia delle coltivazioni agricole, anche attraverso il risarcimento di eventuali danni”.

(lg)

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