‘Norme per la promozione e il sostegno delle Pro loco’ è il progetto di legge presentato da consiglieri Pd, Ln, Fi, Fdi-An, primi firmatario Giuseppe Paruolo (Pd), al centro dell’udienza conoscitiva di oggi pomeriggio della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri.
“Il progetto di legge- ha evidenziato il relatore di maggioranza, Giuseppe Paruolo (Pd)- si propone, andando a normare l’interazione tra le Pro loco e il sistema degli enti locali e del turismo, di valorizzare il sistema di queste associazioni”. Il consigliere ha poi sottolineato il fatto che “all’articolo 6 della legge si prevede la stipula di convenzioni tra Pro loco e Comuni, attraverso l’articolo 7 si regola l’aspetto dei contributi, ribadendo la partecipazione delle Pro loco ai bandi previsti dalla Legge regionale 34 del 2002 e introducendo la previsione di ulteriori bandi legati alle specifiche attività turistiche”. “Saremo poi attenti- ha aggiunto- a cercare di mantenere una certa omogeneità, che impedisca degli scavalcamenti tra le diverse tipologie di associazione”. “Particolarmente importante- ha concluso- l’introduzione di una sezione dedicata nel registro delle associazioni di promozione sociale, in un’ottica di semplificazione”.
Il relatore di minoranza, Galeazzo Bignami (Fi), ha parlato di “un punto di partenza, per arrivare a un obiettivo condiviso”, ribadendo l’importanza dell’articolo 7 sui contributi regionali, “una facoltà che deve diventare effettiva”. Le Pro loco, ha aggiunto, “rappresentano uno strumento attraverso il quale offrire servizi, attraverso il principio di sussidiarietà orizzontale”. Infine, un monito da parte del consigliere: “Attenti a non scendere in una competizione tra associazioni e quindi falsare il gioco”. Con questa regolamentazione, ha concluso sullo stesso argomento, “i controlli saranno maggiori”.
È poi intervenuto il presidente nazionale dell’Unione nazionale Pro loco d’Italia (Unpli), Claudio Nardocci, il quale ha voluto rimarcare che “non c’è una visione concorrenziale con le altre associazioni non Pro loco”. La “nostra filosofia è quella di aiutare tutte le associazioni per valorizzare il territorio: una legge che si occupa delle nostre associazioni si occupa di tutto quello che c’è sul territorio, compreso il volontariato”. Ha poi proposto di “aggiungere i termini ‘raccolta e archiviazione’ nella sezione della legge che si occupa della valorizzazione del patrimonio immateriale”. Stefano Ferrari, presidente dell’Unpli Emilia-Romagna, ha rilevato che “le Pro loco nella nostra regione sono aumentate di circa il 20% in soli tre anni, oggi sono circa 350 e contano circa 40.000 soci”. “È importante- ha aggiunto- creare forti sinergie con il territorio e tra pubblico e privato”.
Germano Bragalli, presidente della Pro loco di Molino del Pallone, piccola frazione del comune bolognese di Alto Reno Terme, ha ricordato che “il nostro principale compito è quello dell’accoglienza, diamo ascolto a chi vuole conoscere un territorio”. Un territorio, ha aggiunto, che “ha bisogno di essere curato dalle associazioni e dalle persone”.
Gian Paolo Crepaldi, del coordinamento del Forum terzo settore Emilia-Romagna, ha rimarcato “il ruolo rilevante ricoperto dalle Pro loco nell’ambito della valorizzazione delle attività turistiche e nella gestione del patrimonio, in collaborazione con il terzo settore”. Rilevando, però, alcune criticità: “È sbagliato creare sezioni dedicate nel registro delle associazioni, si sta andando a livello nazionale verso una semplificazione, un accorpamento dei registri”. Ha poi sottolineato che “non tutte le Pro loco sono associazioni di promozione sociale”. Sui contributi ha chiesto vengano destinati “ad associazioni a rilevanza regionale e non provinciale”.
Francesco Zanoni, di Confcooperative Emilia-Romagna, ha definito le Pro loco “un esempio concreto di sussidiarietà”. Per questo ha proposto “la forma cooperativa come opportunità di dialogo e partecipazione, a garanzia dei soci”.
Federico Amico, presidente dell’Arci Emilia-Romagna, ha parlato di “quadro legislativo nazionale in evoluzione, che va verso l’impresa sociale”. Per Arci, “il patrimonio deve essere mantenuto anche in forma gratuita, l’impresa ha logiche diverse”. Si è poi dichiarato contrario, relativamente al registro delle associazioni, “a sezioni per attività”. Ha infine criticato “la rappresentatività dall’alto verso il basso”. “Crediamo- ha concluso- nell’autodeterminazione delle associazioni”.
Marco Pasi, di Confesercenti Emilia-Romagna, ha ribadito che “il tema dell’attività imprenditoriale esercitato da soggetti non imprenditoriali è particolarmente delicato”. È necessario, ha sottolineato, “che le diverse forme coesistano in modo pacifico”, parlando di “collaborazione e non competizione sleale”.
Al termine della seduta, la presidente Serri ha ricordato che “il percorso del progetto di legge proseguirà mercoledì prossimo, in commissione, per la formulazione del parere per l’Assemblea legislativa, sede in cui, con la votazione finale sul progetto di legge, si concluderà l’iter”.
Oltre a Paruolo, hanno sottoscritto il progetto di legge i seguenti consiglieri: Paolo Zoffoli, Alessandro Cardinali, Barbara Lori, Marcella Zappaterra, Ottavia Soncini, Manuela Rontini, Giuseppe Boschini, Giorgio Pruccoli, Katia Tarasconi, Gian Luigi Molinari, Paolo Calvano, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Stefano Caliandro, Lia Montalti e Mirco Bagnari del Gruppo Pd; Tommaso Foti (Fdi-An); Alan Fabbri e Matteo Rancan (Ln); Galeazzo Bignami (Fi).
(cr)