Scuola giovani e cultura

CULTURA. SÌ UNANIME IN COMMISSIONE A RISOLUZIONE BIPARTISAN PER PROMOZIONE INSEGNAMENTO FACOLTATIVO LATINO NELLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO

Giorgio Pruccoli (Pd) primo firmatario dell’atto sottoscritto da altri 18 colleghi di partito e da Enrico Aimi (Fi) e Tommaso Foti (Fdi-An). Prima del voto audizione di don Romano Nicolini, presidente dell’associazione “Pro latinitate” di Rimini

Via libera unanime dalla commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, a una risoluzione presentata dal Gruppo Pd, primo firmatario Giorgio Pruccoli, e poi sottoscritto da Fi e Fdi-An, che chiede di predisporre “una campagna di sensibilizzazione sul valore sociale e culturale della conoscenza della classicità e della lingua latina, coinvolgendo a tal fine le associazioni culturali e tutti i soggetti che possano apportare un contributo in termini operativi e di conoscenze”, oltre a “proporre ai dirigenti delle scuole secondaria di primo grado di proporre il latino quale insegnamento extra-curricolare facoltativo”. Come rimarca il proponente, “al centro del nostro atto c’è il forte valore di una alfabetizzazione di base che aiuta la sensibilizzazione sociale e culturale nei confronti del latino”.

Un emendamento a firma del gruppo Ln è stato ritirato, mentre la maggioranza ha respinto una proposta di modifica di Gian Luca Sassi e Raffaella Sensoli (M5s), condivisa anche da Enrico Aimi (Fi) e Tommaso Foti (Fdi-An), che chiedeva di “definire un progetto operativo di intesa con l’Ufficio scolastico regionale” per l’insegnamento facoltativo del latino nelle scuole secondarie di primo grado: come spiega Pruccoli, “l’emendamento è molto vago e non aggiunge nulla alla risoluzione, il nostro impegno sarà semmai quello di far relazionare l’assessorato competente sull’adempimento alle richieste di questo atto”.

Hanno sottoscritto l’atto, oltre a Pruccoli, i consiglieri Pd Valentina Ravaioli, Mirco Bagnari, Nadia Rossi, Giuseppe Paruolo, Alessandro Cardinali, Paolo Zoffoli, Barbara Lori, Lia Montalti, Antonio Mumolo, Gianni Bessi, Silvia Prodi, Paolo Calvano, Giuseppe Boschini, Ottavia Soncini, Manuela Rontini, Francesca Marchetti, Luca Sabattini, Luciana Serri, Stefano Caliandro; Enrico Aimi (Fi) e Tommaso Foti (Fdi-An). 

Il dibattito sulla risoluzione è stato preceduto dalla audizione di don Romano Nicolini, presidente dell’associazione “Pro latinitate” di Rimini, che aveva chiesto di rimuovere il termine “facoltativo” dal testo dell’atto di indirirzzo, ricordando come “i programmi ministeriali non prevedono l’insegnamento della lingua latina nelle scuole medie ma nemmeno lo proibiscono”. 

Raffaella Sensoli (M5s) è intervenuta per rimarcare come “prevedendo la facoltatività dell’insegnamento questa risoluzione perde di efficacia, perché il latino è già facoltativo nelle scuole secondarie di primo grado”.

Per Giuseppe Boschini (Pd) “questa non è una risoluzione di incoraggiamento ma un atto che concretamente apre possibilità. Per la Costituzione la competenza su questi temi è statale, noi ci impegniamo allora in una azione positiva di sollecitazione”.

Tommaso Foti (Fdi-An) ha ribadito come “il tema sia particolarmente serio, e quindi richieda la convergenza più vasta possibile”. Le colpe, sostiene il consigliere, “sono degli errori del legislatore nazionale: del resto ha praticamente cancellato anche la storia dell’arte”.

Secondo Enrico Aimi (Fi) “senza il latino i giovani rischiano di perdere il contatto vero con l’arte e l’architettura classica: non possiamo lasciare lettera morta questa risoluzione, abbiamo un patrimonio culturale straordinario da valorizzare con una lingua straordinaria”.

Valentina Ravaioli (Pd) ha ricordato “l’indiscutibile valore culturale del latino, una base imprescindibile a livello di logica e sviluppo del pensiero anche per materie impensabili. Dobbiamo rilanciare il liceo Classico affiancando nei programmi lingue classiche e nuove tecnologie”.

Per Silvia Prodi (Pd) “bisogna anche pensare a trovare applicazioni e implicazioni per nuove modalità innovative di insegnamento del latino, un sapere che i ragazzi possono e devono mettere in relazione con le altre loro conoscenze”.

(jf)

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