Sanità e welfare

Bocchi (FdI): “Possibile revoca degli indennizzi a strutture private, la giunta chiarisca”

Il riferimento è alla delibera con la quale sono stati erogati oltre 80 milioni di euro, a titolo di indennizzo, alle strutture private che garantirono spazi e personale durante la pandemia. Bocchi chiede se la giunta intenda davvero procedere alla revoca e perché.

La giunta dica se intenda procedere alla revoca, in autotutela, della delibera che prevede l’indennizzo per le strutture sanitarie private che si sono messe a disposizione durante l’emergenza Covid. E’ quanto chiede, con un’interrogazione in commissione, il consigliere di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi. 

“Nei giorni scorsi – spiega il consigliere – si è svolta una riunione tra l’Aiop, Associazione italiana ospedalità privata, e l’Assessore Fabi, nella quale è stata comunicata la possibile revoca di una delibera regionale di novembre 2024, che prevedeva indennizzi economici a favore degli ospedali privati accreditati per il mancato utilizzo degli ammortizzatori sociali durante l’emergenza Covid”.

La delibera, ricorda Bocchi, si basava su un accordo del marzo 2020 siglato nella precedente legislatura ed “era frutto di oltre due anni di trattative e mediazioni”, in attuazione della quale “sono stati erogati 80,7 milioni di euro al privato accreditato a titolo di indennizzo e ristoro”.

“Le somme riconosciute – spiega ancora Bocchi – sono dovute in quanto alla sanità privata era stato chiesto di non chiudere le strutture e di non ricorrere alla cassa integrazione del personale, mettendosi a pieno servizio della sanità pubblica in un momento emergenziale in cui la pandemia rischiava di compromettere l’intero sistema sanitario. La revoca della delibera comporterebbe la richiesta di restituzione degli 80,7 milioni da parte degli ospedali privati, privandoli così di ogni indennizzo precedentemente concordato, con la conseguente intenzione, da parte degli stessi, di adire le vie legali”.

Da qui la richiesta di chiarimenti alla giunta al fine di sapere “quali siano le motivazioni alla base di tale eventuale decisione e quali ricadute si prevedano sul mondo degli ospedali privati, che attualmente collaborano con la sanità
pubblica assicurando il 25% delle prestazioni regionali”.

(Brigida Miranda)

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