Scuola giovani e cultura

La commissione Scuola: questi i contributi per gli adolescenti

In commissione Scuola è intervenuta l’assessore Isabella Conti

Promozione di un uso consapevole delle tecnologie e coinvolgimento diretto dei ragazzi e delle ragazze nei progetti tra gli obiettivi del provvedimento che è stato approvato all’unanimità.

Ridurre le disuguaglianze, la povertà educativa e la violenza tra pari. La commissione Giovani presieduta da Maria Costi, ha espresso parere favorevole sui contributi a sostegno di interventi rivolti a preadolescenti e adolescenti promossi da soggetti privati.

Tra gli obiettivi del provvedimento figurano la promozione di progetti di sviluppo digitale sociale, che coniughino la responsabilità sociale alla sostenibilità ambientale, la valorizzazione della cittadinanza attiva, per un maggiore coinvolgimento dei ragazzi nel proprio contesto di appartenenza e una cultura maggiormente inclusiva nei confronti delle diversità e a tutela dell’identità di genere. Altre priorità delineate sono la promozione della coesione sociale attraverso interventi in ambito educativo, sportivo e ricreativo, con particolare attenzione alla riduzione delle diseguaglianze, della povertà educativa, del disagio, dell’emarginazione sociale e di ogni altra forma di discriminazione.

La presidente Costi ha evidenziato come “con il bando la Regione Emilia-Romagna sottolinea l’interesse nei confronti dei ragazzi ed è importante la collaborazione con i soggetti del terzo settore”.

Ad illustrare lo schema di delibera è stata l’assessora alla scuola Isabella Conti: “La Regione ha storicamente investito su questo tema rilevante, ereditiamo una struttura consolidata in alcuni elementi. Ci sono comunque alcune novità e un aumento delle risorse del 33 per cento, arrivando a 800mila ero. Il ritiro sociale e una diffusa sofferenza degli adolescenti ci disegnano un panorama diverso anche solo rispetto a 5 anni fa: abbiamo davanti un’emergenza. Investire su questo ci da la possibilità di intersecare questa fase della vita e intervenire in modo puntuale può generare tanti effetti positivi anche negli altri ambiti. Tre sono i filoni aggiuntivi: coinvolgimento diretto dei giovani nei progetti, sostegno e promozione di un uso consapevole delle nuove tecnologie, oltre al contrasto al bullismo e cyberbullismo e ai progetti legati all’utilizzo consapevole dell’intelligenza artificiale. Infine, contrasto alla violenza tra pari, verbale, psicologica, fisica, c’è bisogno non solo di prevenire ma anche di provare a disinnescare quelle forme di violenza che le nuove tecnologie hanno fatto esplodere”.

Ad aprire il dibattito fra i consiglieri è stato Fabrizio Castellari (Pd): “Le tre novità sostanziali sono preziose, il coinvolgimento dei giovani è fondamentale, inoltre, mi piace il discorso dell’uso consapevole delle nuove tecnologie. È importante anche il coinvolgimento del terzo settore perché è una sfida che si vince insieme. Nasce una cultura dell’attenzione a questi temi che è un pezzo del futuro”. Sulla stessa linea Elena Carletti (Pd) che ha aggiunto: “Si tratta di un tema centrale, non posso che sostenere l’aumento delle risorse. Vorrei porre l’attenzione sul fatto che qualsiasi progetto rivolto agli adolescenti debba avere una sua centralità nelle città. Negli anni, i comuni hanno spesso confinato i progetti fuori dalla città, bisogna riportarli nei luoghi centrali per non emarginarli: questo per me dovrebbe essere il paradigma, non possiamo considerarli elementi di disturbo”.

“Sarebbe utile mettere un accenno al tema del dialogo intergenerazionale – ha detto Elena Ugolini (Rete civica) – inoltre, non c’è come obiettivo il tema della creatività, come l’arte o la musica, se no diventa difficile avere un’interazione. È importante che venga citata la zona grigia di chi ha disturbi anche lievi dell’apprendimento, sono i ragazzi che hanno più bisogno di attenzione. Le scuole non possono partecipare al bando, ma se vogliamo fare un lavoro sull’adolescenza dovremmo inserire la possibilità di collaborare con le scuole, gli oratori e le associazioni sportive”.

Per Anna Fornili (Pd): “Ci troviamo ad affrontare un tema critico. Condivido il coinvolgimento diretto dei ragazzi, che non sono solo le baby gang, spesso siamo noi che facciamo fatica a vederli. Credo che nel nostro territorio regionale ci siano realtà virtuose si tratta di metterle ulteriormente in moto, aumentare il lavoro già esistente è importante”.

L’assessora Conti ha risposto in merito ad alcuni elementi emersi durante il dibattito: “Sono d’accordo sul fatto che i ragazzi non possono essere considerati elementi di disturbo, non devono essere emarginati. La riflessione sulla società educante è estremamente vera, può essere stimolata attraverso la relazione con personalità influenti e le realtà locali. Ci troviamo ad avere una società adulta incapace di sopportare le sfumature e fortemente polarizzata, è in questo appiattimento che nasce il disagio dei ragazzi. Dovremmo cercare di fare politiche sugli adulti per stimolare la riflessione, provare a sollecitare dei momenti aperti su questi temi, credo possa essere un elemento di salvezza”.

(Giorgia Tisselli)

 

 

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