La Regione garantisca, in collaborazione con le Asl competenti, il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie nelle strutture dell’Appennino dove sono state rilevate irregolarità, anche in vista dell’intensificarsi delle attività turistiche. Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) ha presentato un’interrogazione per fare chiarezza sulla situazione di locande e punti di ristoro dell’Appennino Emiliano-Romagnolo dove i Nas hanno riscontrato irregolarità sulla conservazione e preparazione dei cibi. A questo riguardo la consigliera invita l’esecutivo a “potenziare i controlli lungo la filiera delle carni degli alimenti deperibili destinati ai rifugi, locande e punti di ristoro, assicurando la tracciabilità degli alimenti”.
“Dai controlli effettuati dai Nas nell’ultimo mese, è emerso un quadro allarmante di gravi irregolarità nella gestione alimentare e nelle condizioni igienico-sanitarie di queste strutture, con solo quattro attività su sedici risultate in regola -ha sottolineato Evangelisti-. Tra le criticità più rilevanti, sarebbero stati sequestrati oltre 700 chili di alimenti, tra cui significative quantità di carni (cervo, cinghiale, daino), salumi e latticini, ma anche trote salmonate, uova e funghi, tutti scaduti, in alcuni casi anche da oltre vent’anni. Sarebbero state riscontrate gravi lacune nelle condizioni di conservazione, nella tracciabilità e nelle modalità di preparazione”.
“La Regione Emilia-Romagna -ha aggiunto- ha la responsabilità primaria di garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute pubblica su tutto il proprio territorio, esercitando la vigilanza e il controllo sugli esercizi commerciali che somministrano alimenti. Le gravi irregolarità riscontrate rappresentano un rischio concreto per i consumatori ed è quindi fondamentale assicurare che l’intera filiera alimentare sia sottoposta a controlli rigorosi e conformi alle normative vigenti”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere se “esistono protocolli regionali specifici e aggiornati per la gestione della catena del freddo, delle date di scadenza, della tracciabilità e delle procedure di preparazione degli alimenti in queste strutture, e come venga assicurato il rispetto di tali protocolli”.
Evangelisti invita inoltre la Regione a “introdurre appositi corsi di formazione per gli operatori di tali esercizi in materia di igiene e sicurezza alimentare, e sulle gravi conseguenze derivanti da pratiche abusive o rischiose per la salute pubblica” e a “monitorare la sospensione delle attività sanzionate per assicurare che riaprano solo dopo aver sanato tutte le criticità igienico-sanitarie e adeguato le proprie pratiche alle normative”.
(Lucia Paci)



