Scuola giovani e cultura

Evangelisti (FdI): “Chiarire se la dieta scolastica halal sia in contrasto con il principio di laicità dello Stato”

La capogruppo chiede informazioni dopo l’annuncio del Comune di Bologna sull’introduzione del menù di osservanza islamica nelle scuole del capoluogo a partire dal prossimo settembre

“Chiarire se l’introduzione di menù differenziati per una sola confessione religiosa sia in contrasto con il principio di laicità dello Stato sancito dalla Costituzione italiana”.

Così la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti dopo l’annuncio del Comune di Bologna sull’introduzione di menù scolastici halal a partire dal prossimo settembre.

“Il menù di osservanza islamica, sottolinea Evangelisti, prevede l’esclusione di carni non certificate Halal, l’inclusione del pesce e l’utilizzo di carne di pollo certificata da un ente religioso riconosciuto”.

A fronte dell’attuale servizio di ristorazione affidato alla Camst, Evangelisti ricorda come questa società abbia “individuato un fornitore che mette a disposizione animali nati, allevati e macellati in Italia secondo il rito islamico, in possesso della certificazione di macellazione conforme al rito islamico rilasciata dal Centro islamico culturale d’Italia. Nello specifico, la carne halal deve essere macellata da un musulmano praticante che rivolge la testa dell’animale verso la Mecca e, prima dello sgozzamento, viene pronunciata una preghiera. Il rito prevede che tutto il sangue defluisca dall’animale”.

A fronte della situazione descritta Evangelisti trae il proprio atto ispettivo e all’esecutivo regionale chiede anche “se la scelta di incrementare l’offerta con la dieta Halal nelle mense scolastiche di Bologna sia discriminatoria degli alunni e delle famiglie appartenenti ad altre confessioni religiose e se non ritenga che l’introduzione di menu differenziati per una sola confessione religiosa, sia incompatibile con i principi di uguaglianza e non discriminazione sanciti sia dall’ordinamento italiano che dall’ordinamento comunitario”.

(Luca Boccaletti)

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