Sanità e welfare

Marcello (FdI): “I tagli alla sanità privata indeboliscono strutturalmente il sistema sanitario regionale”

Nell’atto ispettivo che verrà trattato nella competente commissione assembleare si chiede conto delle decisioni annunciate dalla giunta regionale “in evidente controtendenza rispetto ad altre Regioni italiane”.

“Chiarire se la giunta sia consapevole del rischio concreto di indebolire strutturalmente il servizio sanitario regionale, tagliando fuori un comparto che ha garantito la tenuta del sistema durante l’emergenza pandemica e che oggi rappresenta una risorsa essenziale per cittadini, territori e fonte anche di ‘incoming’ sanitario da altre regioni”.

Nicola Marcello (FdI), insieme alla capogruppo Marta Evangelisti, rivolge all’esecutivo regionale un atto ispettivo in risposta alla comunicazione della giunta regionale, fatta negli scorsi giorni durante un incontro con AIPO Emilia-Romagna (Associazione italiana ospedalità privata), “con l’intenzione di revocare in autotutela la delibera di giunta 2133/2024, mettendo in discussione i criteri finora adottati per il calcolo dei ristori Covid destinati alle strutture private accreditate”.

Il consigliere ricorda poi che a fronte del taglio degli impegni assunti, “le strutture private accreditate sarebbero oggi di fronte a un taglio di circa 60 milioni di euro nel budget 2025, una riduzione che , rischia di rendere insostenibile l’attività ordinaria, con possibili chiusure di reparti, sospensione di prestazioni e mancata sostituzione del personale sanitario in uscita, con un grave impatto sull’offerta di servizi”.

Sottolineando come siano “una quarantina le strutture private accreditate operanti da Rimini a Piacenza che garantiscono circa il 25-27% delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali erogate grazie ad un contributo di 360 milioni di euro a fronte di una spesa sanitaria complessiva di oltre 10 miliardi”, Marcello chiede conto alla giunta regionale anche “dell’evidente decisione attuata dall’Emilia-Romagna che è in evidente controtendenza rispetto ad altre Regioni italiane, come Lombardia e Piemonte, che hanno già garantito i ristori alle strutture private accreditate”.

Nel chiedere anche se l’esecutivo regionale “non ritenga questo atteggiamento troppo ideologico,  penalizzante per l’intero sistema sanitario integrato e gravoso per le fasce di cittadini più deboli spinte per esigenze urgenti verso strutture private completamente a pagamento”, Nicola Marcello chiede la revoca di un provvedimento che “potrebbe mettere a rischio la tenuta dell’intero sistema”.

(Luca Boccaletti)

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