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IMPRESE BOLOGNA. AMPLIAMENTO ILPA BLOCCATO DA SOPRINTENDENZA, CALIANDRO: “LA PRIORITÀ È IL LAVORO”; ASSESSORE DONINI: “AREA DEGRADATA, IPOTESI VINCOLO ASSURDA”

La risposta in Aula dell’esponente della Giunta a una interrogazione del consigliere Pd sulla vicenda del blocco da parte della Soprintendenza di Bologna del progetto presentato dall’azienda per la bonifica di un sito industriale e l’insediamento di un nuovo stabilimento che prevede la contestuale demolizione dell’ex “Mulino di mezzo”

“Occorre superare il corto circuito creatosi nelle relazioni istituzionali e contemperare le diverse esigenze delle parti tenendo innanzitutto presente che la priorità va data al diritto fondamentale al lavoro”. È quanto ha affermato in Assemblea legislativa Stefano Caliandro (Pd) a proposito del progetto di ampliamento e sviluppo dello stabilimento Ilpa nel comune di Valsamoggia (Bo), di fatto bloccato dopo che la soprintendenza alle Belle arti e al Paesaggio di Bologna ha avviato una istruttoria di vincolo per notevole interesse storico sull’edificio dell’ex “Mulino di Mezzo”, presente nell’area interessata dal progetto e destinato alla demolizione. Sul caso, il consigliere ha presentato questa mattina una interrogazione a risposta immediata in Aula per sapere se la Giunta intende intervenire per portare a buon esito la vicenda che, ha sottolineato, “ha profonde implicazioni con il futuro occupazionale di centinaia di lavoratori e sulla quale si sono già pronunciati favorevolmente tanto la Conferenza dei servizi, che ha dato via libera al progetto, quanto il Tar che, chiamato in causa da alcuni cittadini, ha respinto il ricorso contro la demolizione”.

Raffaele Donini, assessore alla Programmazione territoriale, ha assicurato che “la Regione è già intervenuta, assieme alle istituzioni locali ai rappresentanti dei lavoratori e alla stessa Ilpa, per chiedere alla Soprintendenza di non apporre il vincolo” e “sollecitando un sopralluogo in modo che si possa constatare ciò che è evidente a tutti coloro che conoscono il sito, è cioè che non vi è alcuna ragione di tutela nei confronti degli immobili esistenti. Siamo certi che la Soprintendenza osserverà direttamente sul luogo la consistenza degli edifici e il contesto in cui sono collocati e valuterà con obiettività le ragioni di merito sull’ipotesi di vincolo che a noi pare assurda e sproporzionata”. Ben venga quindi l’investimento e la riqualificazione proposti dall’Ilpa, ha concluso Donini, in quel luogo “l’unico bene pubblico da tutelare è il lavoro di centinaia di persone, lavoro di qualità, e la grande capacità d’impresa dimostrata in tanti anni di attività”.

Soddisfatto Caliandro per quanto riferito dall’assessore che, ha sottolineato il consigliere, “dimostra sensibilità per il territorio e un atteggiamento vigile anche quando ci possono essere delle frizioni nelle relazioni tra istituzioni. La priorità è il lavoro- ha ribadito- apprezzo quindi che la Giunta tenga questa posizione e non faccia come Ponzio Pilato”.

(is)

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