Istituire un tavolo tecnico, con enti locali, imprese, sindacati e INPS, per evitare che centinaia di operatori impiegati all’interno dei servizi di refezione scolastica restino senza stipendio durante i mesi estivi.
E’ quanto chiede il consigliere della Lega, Tommaso Fiazza, con un’interrogazione alla giunta. “Durante i mesi estivi – spiega Fiazza – il personale impiegato nelle mense scolastiche si ritrova senza stipendio e senza alcuna forma di tutela retributiva, fatta eccezione per chi riesce a svolgere qualche ora nei centri estivi o a lavorare almeno fino a luglio come succede per gli addetti impiegati negli asili nido”.
“Cuochi, inservienti, lavapiatti e fattorini impiegati in questi servizi – prosegue il consigliere – vanno in sospensione gratuita non retribuita. Per chi stipula contratti a tempo vi è la Naspi, mentre coloro che hanno un contratto indeterminato, con part time ciclico, non possono richiedere l’indennità mensile di disoccupazione”. Fiazza evidenzia anche che, in numerosi casi, si è in presenza di “contratti da poche ore a settimana, spesso inferiore a venti”, con inquadramenti di stipendio intorno ai 600 euro mensili. “Negli ultimi anni – va avanti Fiazza – è stata riconosciuta la maturazione dei contributi nel periodo estivo, ma resta il nodo del salario”. Una condizione sistemica, rileva il consigliere leghista, con sospensioni che si verificano anche durante le festività natalizie e pasquali.
A ciò si aggiungono anche “le problematiche legate ai ritardi nell’erogazione di ammortizzatori sociali da parte di Inps e delle aziende”. “Anche in Emilia-Romagna sono centinaia gli addetti impiegati nei servizi di refezione scolastica, spesso gestiti da cooperative, che subiscono una sospensione estiva forzata con ripercussioni economiche ingenti”, rimarca Fiazza.
Da qui l’interrogazione alla giunta regionale, con la quale si chiede l’apertura di un tavolo tecnico “per garantire dignità lavorativa e continuità economica in un settore cruciale all’interno del comparto scolastico”. Inoltre, si chiede anche di sollecitare gli enti locali, “affinché prevedano l’inserimento di clausole, nei bandi per i servizi di ristorazione, tesi a garantire la retribuzione continuativa, anche nei mesi estivi, degli operatori coinvolti”.
(Brigida Miranda)



