“Dettagliare gli esiti concreti dell’incontro tenutosi a fine Luglio tra la Regione Emilia-Romagna e l’Associazione italiana ospedalità privata AIOP”.
E’ il quesito principale che la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti rivolge alla Giunta con un’interrogazione siglata anche dal collega Giancarlo Tagliaferri e da discutersi nella competente commissione assembleare.
Nel ricordare gli accordi sottoscritti dalla Regione ai tempi del Covid, con le strutture private accreditate per garantire il funzionamento del sistema e disponibilità di personale e strutture, Evangelisti rimarca l’erogazione di “acconti a titolo di ristoro per i costi sostenuti durante il periodo di sospensione delle prestazioni non urgenti”.
“A fronte delle note stampa -continua la consigliera- sull’incontro di fine luglio tra vertici regionali e Aiop sulla restituzione di circa 80 milioni erogati come ristori nel 2020, si apprende che le posizioni tra le parti sarebbero rimaste invariate, con la Regione che ha ribadito la volontà di procedere alla revoca della delibera che disponeva i rimborsi”.
Da ciò Evangelisti e Tagliaferri fanno discendere il proprio atto ispettivo rimarcando come “la situazione di incertezza e poca chiarezza attuale rischia di creare un grave contenzioso tra Regione e sanità privata accreditata, compromettendo l’equilibrio del sistema sanitario integrato e generando potenziali ripercussioni anche sulla continuità assistenziale per i cittadini”.
Oltre al quesito principale, quindi, i consiglieri chiedono “se sia stato predisposto uno studio giuridico interno o esterno che giustifichi e supporti, sul piano normativo e amministrativo, la tesi secondo cui le risorse erogate alle strutture private accreditate nel 2020 sarebbero da considerarsi semplici anticipazioni di cassa e se siano stati stimati i potenziali oneri economici e di immagine per la Regione in caso di apertura di un contenzioso giudiziario da parte delle strutture sanitarie private, e se tali valutazioni siano state condivise con l’Assemblea legislativa”.
In via più generale i quesiti all’esecutivo regionale sulla conferma “dell’attuale di sanità integrata pubblico-privato e se ritenga compatibile tale modello con un atteggiamento istituzionale discordante nei confronti degli operatori privati accreditati che, durante l’emergenza Covid-19, hanno garantito continuità e assistenza alle strutture pubbliche” ed esortazione finale sulle iniziative future “che si vorranno intraprendere in merito a questa vicenda che destabilizza un settore importante e vitale come quello della sanità del territorio emiliano-romagnolo”.
(Luca Boccaletti)



