Sanità e welfare

Parma, FdI: “Fare luce sull’iniziativa di distribuzione di pipe per il crack presso il Ser.DP”

L’atto ispettivo a prima firma Priamo Bocchi e sottoscritto anche dal collega di gruppo Giancarlo Tagliaferri, si inserisce nel dibattito scaturito dalla decisione dell’amministrazione comunale di Bologna

Chiarire i dettagli dell’operazione di distribuzione delle pipe per il crack nel territorio parmigiano.

Questo il sunto dell’atto ispettivo presentato all’attenzione della competente Commissione assembleare dai consiglieri di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi (primo firmatario) e Giancarlo Tagliaferri.

Facendo seguito al dibattito innescato dall’annuncio della distribuzione da parte del Comune di Bologna di pipe per il crack nell’ottica della riduzione del danno, i consiglieri chiedono i dettagli di questa operazione anche nel territorio di Parma, posto che “da fonti di stampa si apprende che nel corso del 2024, quando l’attuale Assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, era commissario straordinario dell’Azienda Usl di Parma – il Ser.DP (Servizio per le Dipendenze Patologiche) di Parma ha avviato un
progetto di distribuzione di pipe riutilizzabili per il consumo di crack, rientrante nelle misure di riduzione del danno”.

In particolare, Bocchi e Tagliaferri chiedono all’esecutivo regionale  se fosse a conoscenza dell’iniziativa prima che ne parlassero i media e “quale sia il giudizio politico e sanitario della Giunta in merito a tale iniziativa, anche alla luce dell’incremento del consumo di crack nel territorio”.

Con ulteriori quesiti, i consiglieri chiedono poi il dettaglio delle risorse economiche stanziate e “se sia confermato che la distribuzione è avvenuta anche attraverso l’attivazione di unità di strada e quali siano eventualmente i numeri di questa iniziativa collaterale”.

In via più generale, infine, viene chiesto se siano attive “analoghe iniziative di distribuzione presso altri servizi per le dipendenze patologiche o Ausl del territorio regionale e, in caso affermativo, con quali numeri”.

Rifacendosi poi anche alle denunce presentate da esponenti politici e delle possibili implicazioni giuridiche e contabili, l’interrogazione si conclude poi con una sollecitazione alla Giunta regionale per “sospendere l’iniziativa e aprire una riflessione più ampia sulle modalità con cui attuare politiche di prevenzione e contrasto delle dipendenze, orientate al recupero e alla cura dei soggetti fragili, piuttosto che al sostegno passivo dell’uso di sostanze”.

(Luca Boccaletti)

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