Potenziare le politiche di riduzione del danno relative all’uso di stupefacenti.
A chiederlo è un’interrogazione a firma Giovanni Gordini (Civici), Simona Lembi (Pd), Francesco Critelli (Pd), Lorenzo Casadei (M5 Stelle) e Simona Larghetti (Avs).
“Oltre alle esperienze internazionali, anche quelle realizzate a Reggio Emilia, Parma e Bologna confermano la validità dell’attuazione dei LEA in materia di riduzione del danno. A Reggio Emilia, da circa quattro anni, l’Unità di Strada di una comunità sociale, su incarico del Comune e in collaborazione con il SerDP dell’AUSL, distribuisce pipe per il consumo di crack-cocaine nell’ambito di interventi finanziati con fondi regionali destinati al programma “Dipendenze patologiche”. Si tratta di azioni collocate tra gli interventi cosiddetti “a bassa soglia”, che non richiedono criteri giuridico-amministrativi di accesso come residenza o titolo di soggiorno, rivolgendosi così anche alle persone più marginalizzate e prive di altri punti di riferimento sanitario o sociale”, spiegano i consiglieri che ricordano come esperienze analoghe a quelle già consolidate in Emilia-Romagna sono attive in molte altre realtà italiane: dal Comune di Palermo alla Regione Lombardia a città come Padova, Venezia, Torino, Milano, Monza.
Da qui l’atto ispettivo per sapere se la giunta intenda sostenere ed estendere anche in altri territori dell’Emilia-Romagna interventi di riduzione del danno analoghi a quelli avviati dal Comune di Bologna e dal Comune di Reggio Emilia, garantendo una piena applicazione dei LEA e valorizzando i risultati positivi già ottenuti e se intenda in questo ambito favorire la formazione degli operatori, il monitoraggio sistematico dei progetti avviati e la condivisione pubblica dei risultati, al fine di consolidare una rete di interventi integrati e replicabili su tutto il territorio emiliano-romagnolo, in linea con le migliori pratiche europee e nazionali.
Si chiede, anche, se la Regione “non ritenga opportuno promuovere una corretta informazione pubblica volta a sfatare le fake news che circolano in merito, assicurando alla collettività un quadro chiaro, basato su dati scientifici ed evidenze, circa i reali obiettivi e benefici degli interventi di riduzione del danno”.
(Luca Molinari)



