“Condannare ogni forma di evacuazione forzata e di trasferimento di massa di popolazioni civili, azioni, queste, contrarie al diritto internazionale umanitario e sollecitare il governo italiano ad assumere una posizione chiara e ferma contro il piano del governo israeliano per lo sfollamento di circa un milione di residenti da Gaza City, richiedendone l’immediata sospensione”.
Questi gli impegni principali che Giovanni Gordini (Civici) propone alla giunta con una risoluzione firmata anche da tutti i capogruppo della maggioranza: Paolo Calvano (Pd), Simona Larghetti (AVS), Vincenzo Paldino (Civici) e Lorenzo Casadei (M5S).
Nell’atto di indirizzo politico viene sottolineato “il piano approvato dal governo israeliano per l’evacuazione forzata di circa un milione di residenti di Gaza City entro il prossimo ottobre allo scopo di indebolire Hamas e per assumere il controllo dell’intera Striscia” e parimenti si ricorda la grave crisi umanitaria che attanaglia “oltre due milioni di persone, con particolare impatto su bambini, anziani e persone vulnerabili”. Il centrosinistra, poi, ricorda come “il diritto internazionale umanitario stabilisce principi fondamentali per la protezione dei civili durante i conflitti armati, inclusa la garanzia di accesso agli aiuti umanitari e la protezione delle infrastrutture civili”.
Facendo presente come l’adozione del piano varato dall’esecutivo israeliano “rischia di compromettere ogni prospettiva di dialogo costruttivo e di soluzione politica duratura al conflitto, compromettendo ulteriormente ogni possibilità di riavvio di un processo di pace credibile” i firmatari dell’atto di indirizzo politico, in aggiunta alle sollecitazioni principali, auspicano la promozione “nelle sedi opportune, di iniziative di pressione diplomatica e politica affinché siano garantiti il rispetto dei diritti umani, la protezione dei civili e l’accesso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e a sostenere, anche attraverso partenariati istituzionali e canali di cooperazione decentrata, le organizzazioni umanitarie impegnate, anche sul campo, per fornire assistenza, cure mediche, beni essenziali e protezione alla popolazione colpita” in ossequio ai numerosi atti assembleari approvati nel recente passato.
Da qui la richiesta finale all’esecutivo regionale affinché si attivi nei confronti del governo nazionale per la sospensione della vendita di armi allo Stato di Israele e contestualmente a “provvedere all’immediata sospensione dell’importazione di armamenti da Israele”.
(Luca Boccaletti)



