Fare chiarezza sul futuro del pronto soccorso di Bazzano, nel comune di Valsamoggia nella Città Metropolitana di Bologna.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (FdI) che ricorda come “sul Carlino del 6 giugno scorso furono riportate le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi: “nessuna riduzione di organico, solo una rimodulazione estiva di buon senso. I Cau? Non si chiudono”. Queste dichiarazioni sarebbero state espresse dopo aver incontrato, insieme alla direzione dell’Azienda Usl di Bologna, anche i sindacati (Uil e Snami) che sulla riduzione di un medico nei turni pomeridiani e festivi al pronto soccorso del Dossetti hanno proclamato lo stato di agitazione”.
Per Evangelisti “il motivo preciso del contendere, così come avevano messo nero su bianco i sindaci di Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Sasso Marconi, Valsamoggia e Monte San Pietro, non era in realtà la riduzione di organico all’Ospedale di Bazzano (che l’assessore regionale ha negato) ma il depotenziamento del servizio di pronto soccorso limitato ai casi di minore gravità”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta se sia prevista una data per l’incontro rinviato alla sede della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana e quali siano gli investimenti effettivamente programmati per l’ospedale di Bazzano, compresi nuovi posti letto in osservazione continuativa, Casa di Comunità, infrastrutture accessorie e servizi di emergenza territoriale; i relativi cronoprogrammi; e se sono rispettati i requisiti stabiliti dal DM 70/2015 per mantenere il Pronto Soccorso”.
Evangelisti chiede anche alla giunta “quali valutazioni di impatto sanitario territoriale sono state svolte per stimare le conseguenze di un eventuale declassamento, in termini di tempi di accesso alle cure, spostamenti verso altri Ospedali (Maggiore di Bologna, Vignola etc.), carico per il sistema emergenza-urgenza, disuguaglianze territoriali”.
(Luca Molinari)


