Scuola giovani e cultura

Pd, M5s, Civici, Avs: “Gaza, solidarietà alla relatrice dell’Onu Francesca Albanese”/VIDEO

Approvata una risoluzione unitaria di Civici-Pd-Avs-M5 Stelle a prima firma Giovanni Gordini (Civici)

Solidarietà e sostegno istituzionale alla relatrice speciale dell’Onu Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori palestinesi occupati, accusata dal governo degli Stati Uniti di aver incoraggiato la Corte penale internazionale a indagare su funzionari e imprese statunitensi e israeliane. La commissione Cultura e Politiche giovanili, presieduta da Maria Costi, ha approvato la risoluzione unitaria di Civici-Pd-Avs-M5 Stelle a prima firma Giovanni Gordini (Civici) che impegna la giunta a fare pressione sul governo italiano affinché intervenga in sede diplomatica a tutela della dignità, dell’incolumità e della libertà di espressione della relatrice nel pieno esercizio del suo mandato.

“L’aggressione a Gaza ha alzato il livello di violenza di cui l’infanzia innocente è la prima vittima. Mezzo milione di persone è impossibilitata a spostarsi. La situazione umanitaria è drammatica e la comunità internazionale deve intervenire. La risposta dell’Unione europea non ha saputo essere all’altezza ma si è mossa in modo ampio e forte la società civile. Questa commissione ha competenza sulla cooperazione internazionale, cultura della pace e giovani. Occuparsi di giovani significa presidiare i diritti dei più deboli e i bambini sono quelli che prioritariamente dobbiamo tutelare in un mondo vivibile”, ha spiegato la presidente Costi introducendo la commissione.

“Le soluzioni che oggi chiediamo alle istituzioni -ha sottolineato Gordini- sono di una presa di posizione formale. Abbiamo il dovere di lasciare una traccia di quello che abbiamo condiviso e chiesto al governo italiano. Il governo israeliano ha schierato carri armati e ruspe: vuol dire che ha finito una guerra e noi siamo già arrivati tardi. Ci deve essere sostegno a un’organizzazione internazionale qual è l’Onu”.

“Il 10 luglio scorso -ha ricordato il consigliere nell’atto politico- le Nazioni Unite hanno chiesto agli Stati Uniti di revocare le sanzioni contro Albanese, che aveva criticato la politica statunitense riguardo al conflitto nella Striscia di Gaza e accusato Israele di ‘genocidio’. La sua attività rientra pienamente nel mandato Onu e i suoi report costituiscono documenti ufficiali, non opinioni personali, e come tali devono essere riconosciuti e salvaguardati. L’assenza di una ferma reazione da parte delle istituzioni italiane -ha sottolineato Gordini- rischia di essere percepita come un segnale di debolezza nei confronti di pressioni politiche esterne. La strumentalizzazione politica del diritto internazionale mina la credibilità dell’intero sistema multilaterale e mette a rischio chiunque operi con indipendenza e rigore in incarichi sovranazionali”.

Fra i consiglieri presenti in commissione al momento del voto hanno espresso voto favorevole i rappresentanti di Pd, M5s, AVS, Civici con de Pascale, mentre quelli di FdI hanno votato contro. Per Fratelli d’Italia “pesano le dichiarazioni di Albanese che tendono a ‘minimizzare’ il ruolo di Hamas”.

Lorenzo Casadei (M5s) ha commentato: “Per l’Emilia-Romagna è doveroso difendere lo stato di diritto quando a essere colpita è una nostra connazionale che lavora per l’Onu con l’impegno di raccontare verità scomode. C’è il disegno chiaro di delegittimare le istituzioni per rendere impunibili i potenti e lo vediamo dallo strappo degli Usa dal consiglio Onu per i diritti umani e dagli accordi sul clima. In questo contesto dove è l’Europa, oltre a esprimere rammarico? E dove sono l’Italia e il ministro degli Esteri? Riteniamo inaccettabili le sanzioni a una cittadina che svolge un mandato importantissimo”.

Per Ferdinando Pulitanò (FdI) “assistiamo alla narrazione di un Occidente molto cattivo e popoli abbandonati ma questo non mi trova concorde. Io considero Francesca Albanese un ‘personaggio in cerca di autore’: ha dichiarato che Hamas è stato democraticamente eletto dal popolo palestinese e ha diritto di governare. Ha giustificato Hamas dicendo che ha costruito scuole e strade. Una persona che rappresenta un’istituzione così importante non si deve lasciare andare a certe affermazioni che mettono in forse la credibilità dell’istituzione stessa”.

Alessandro Aragona (FdI): “Non condivido la scelta americana su Albanese ma non condivido nemmeno il fatto di usare un ruolo istituzionale, che dovrebbe essere equilibrato, per fare affermazioni forti e feroci contro il nostro stesso Paese e gli Usa, nostro storico e solido alleato. Le ultime prese di posizione sono sempre più politiche e sempre meno istituzionali. Nella striscia di Gaza sono arrivati 42 miliardi di dollari negli ultimi 30 anni per fare crescere quella comunità. Ma molti sono finiti nei tunnel di Hamas. Anche in passato avremmo potuto alzare la nostra voce”.

Paolo Trande (AVS) ha sottolineato: “Usare la discussione che facciamo oggi per attaccare avversari o governo non è l’approccio da tenere. Le sanzioni personali per Francesca Albanese hanno un effetto diretto sulle comuni libertà ed è un fatto grave. L’attacco su Albanese mina la residua credibilità e solidità delle organizzazioni internazionali, a partire dall’Onu. Se non ci poniamo il tema di salvaguardare queste istituzioni rischiamo di non avere luoghi in cui confrontarsi e provare a regolare conflitti: con questa risoluzione vogliamo salvare queste istituzioni e il diritto internazionale che le regola”.

Per Paolo Calvano (Pd) “da quelle terre mancano testimonianze terze perché Israele impedisce di documentare ciò che accade. Per questo è importante il ruolo dell’Onu, che ha indicato Francesca Albanese per svolgere questo compito. Anche rispetto alla posizione scomoda che può assumere, il nostro governo deve assicurarle un’adeguata protezione come a qualsiasi cittadino italiano. Tutti gli italiani meritano adeguata protezione”.

Per Annalisa Arletti (FdI) “chiunque abbia un ruolo istituzionale ha il dovere di arginare il clima d’odio attorno al conflitto in Medio Oriente e non solo. Non abbiamo bisogno di una testimonianza terza che attacchi le istituzioni. Per questo ci schieriamo in modo contrario a questa risoluzione. Albanese veicola idee antisemite e non rispetta le istituzioni. Anche le dichiarazioni di Albanese su Hamas sono gravi. Voteremo contro la risoluzione perché siamo chiamati a chiedere solidarietà in chi non sta cercando di arginare il clima d’odio ma lo sta fomentando”.

La risoluzione è sottoscritta anche da Paolo Trande e Simona Larghetti (Alleanza Verdi Sinistra); Lorenzo Casadei (Movimento 5 stelle); Simona Lembi, Barbara Lori, Paolo Calvano, Daniele Valbonesi, Niccolò Bosi, Fabrizio Castellari, Valentina Ancarani, Lodovico Albasi, Maria Laura Arduini, Eleonora Proni, Maria Costi, Luca Sabattini, Raffaele Donini, Alice Parma, Anna Fornili, Gian Carlo Muzzarelli, Matteo Daffadà (Partito democratico).

(Lucia Paci)

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