Potenziamento delle competenze digitali, diritto all’accesso alla banda larga e alle infrastrutture digitali in generale, riduzione del cosiddetto “digital gap”, transizione digitale per le imprese: sono alcune delle tematiche affrontate durante il percorso partecipato per la redazione dell’Agenda digitale regionale 2025-2029. Il percorso di partecipazione è stato avviato dalla Regione ad aprile e si è articolato in 14 “focus group”, diversi “workshop” (coinvolgendo oltre 900 persone) e confronti mirati con “stakeholders” (parti interessate) per arrivare alla stesura di una prima bozza dell’agenda.
A illustrare le tappe del percorso è stata, quest’oggi, l’assessora all’Agenda Digitale Elena Mazzoni, ospite della Commissione Statuto e Partecipazione presieduta da Emma Petitti. Sono stati illustrati alcuni dei contributi forniti dagli enti del terzo settore, che hanno messo in luce la necessità di fornire competenze digitali ai cittadini di tutte le età. Sportelli di facilitazione, alfabetizzazione, valorizzazione delle reti territoriali sono stati gli strumenti individuati per proseguire nel raggiungimento degli obiettivi. Anche il Sistema delle Comunità Tematiche, che ha coinvolto 270 enti locali e oltre 800 operatori, ha contribuito alla definizione della bozza dell’Agenda digitale: tra i temi emersi, la necessità di superare la disomogeneità territoriale sul fronte delle infrastrutture digitali e coinvolgere maggiormente i piccoli Comuni nella digitalizzazione dei servizi. Numerosi i contributi anche degli enti accreditati per la formazione, dei clust-ER e dei tecnopoli che hanno raccolto la sfida sul tema dell’innovazione, lanciando proposte per una transizione digitale diffusa e sostenibile.
“L’agenda ha un compito ampio e strategico, con lo scopo di favorire lo sviluppo sociale ed economico del territorio – ha spiegato Mazzoni -. Il percorso partecipato ha tre livelli di ascolto, locale, regionale e nazionale, per rispondere in modo concreto ai bisogni del territorio e mantenere uno sguardo lungimirante sul medio-lungo periodo”. Mazzoni ha confermato che l’intelligenza artificiale avrà ampio spazio nell’agenda: l’obiettivo è quello di definire una strategia regionale in materia. Attraverso l’Osservatorio della connettività, inoltre, sono state raccolte 68 segnalazioni di Comuni, in relazione a problematiche come la mancata attivazione dei servizi o lavori non ultimati: il tutto in un costante rapporto con gli operatori delle telecomunicazioni per migliorare l’utilizzo delle reti. “Un lavoro quotidiano di mediazione per accelerare gli interventi e accompagnare i territori verso la piena connettività”, ha affermato l’assessora. Prioritario resta il piano per la connettività delle scuole (ad oggi 1222 i plessi connessi, cui è garantita una connettività gratuita a 1Gbps tramite fibra ottica), con l’obiettivo di estendere il servizio anche alle scuole paritarie pubbliche, in particolare quelle dell’infanzia comunali. In più, la rete “Emilia-Romagna wifi”, con quasi 13mila punti gratuiti, continua a garantire l’accesso in piazze, ospedali, biblioteche, luoghi di aggregazione.
Il consigliere Lorenzo Casadei (M5stelle) plaude agli obiettivi dell’agenda digitale, sottolineando “il valore cruciale del coordinamento tra istituzioni, enti, territori che va accompagnato ad una partecipazione diffusa”. “Fondamentale è la connettività veloce in tutte le aree, anche quelle interne e montane ed è bene che siano stati previsti investimenti diffusi – spiega Casadei -. Altra sfida è quella di coniugare la necessità di sviluppare le nostre intelligenze artificiali, per non essere indietro nel mercato estero, con l’aspetto della protezione dei dati”.
Gian Carlo Muzzarelli (Pd) evidenzia l’importanza di “utilizzare al massimo i data center, ma anche di porre attenzione alle sfide europee sul tema delle gigafabbriche: sul punto, è importante continuare con il protagonismo dell’Emilia-Romagna”. Muzzarelli si sofferma anche sul tema delle tecnologie applicate alla sanità, sulla necessità di potenziare le reti nel rispetto della privacy. “C’è ancora un tema di connessione delle strutture che va velocizzata”, aggiunge.
Per Raffaele Donini (Pd) “non può esserci sviluppo se non si ottimizzano al massimo le risorse e le potenzialità dell’agenda digitale, coniugando anche sostenibilità e coesione sociale”. “Dalla relazione odierna emergono le linee su cui occorre investire non solo risorse, ma anche tempo, idee, innovazione e lavoro. E’ evidente che l’infrastrutturazione del territorio deve assolutamente completarsi, andando a ridurre il digital divide, così come è necessario puntare sulla competitività territoriale e delle imprese”, afferma.
Marco Mastacchi (Rete civica) ricorda la sua esperienza da ex sindaco di un comune di montagna e le problematiche legate alla connessione. “Purtroppo ad oggi numerosi obiettivi contenuti nella precedente agenda digitale non sono stati raggiunti – afferma -. Ricordo che, negli anni precedenti, l’obiettivo era la copertura al 100% per il 2019-2020: oggi, i dati ci dicono che ciò non è avvenuto. Sono certo che la maggior parte di quel 28% di famiglie non ancora raggiunte dalla connessione si trovi in aree montane. E’ perciò necessario volgere lo sguardo anche ai problemi che sono stati lasciati indietro”.
Sulla stessa linea Luca Pestelli (FdI). “Siamo nell’era dello smart working e ci sono aree interne nelle quali non c’è connessione – afferma -. E’ impensabile che si possa combattere lo spopolamento delle aree montane e periferiche in questa situazione”. Sul fronte della digitalizzazione delle scuole, Pestelli pone una riflessione. “Ci chiediamo come la giunta intenda conciliare da un lato la necessità di una sempre maggiore connettività delle scuole, come affermato in questa commissione, e dall’altro gli obiettivi legati al ‘detox’ digitale presentati in commissione scuola, nella quale sono state spese parole molto critiche anche nei confronti del registro elettronico”.
Presenti in commissione anche il presidente del consiglio di amministrazione di Lepida, Davide Conte, il direttore generale di Lepida, Gianluca Mazzini, e il dirigente presidio delle politiche dell’Agenda digitale, Dimitri Tartari, che hanno raccolto le sollecitazioni dei consiglieri nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi prefissati.
(Brigida Miranda)



