“Promuovere campagne di sensibilizzazione con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sui sintomi della Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), sui principali fattori di rischio e sull’importanza di una diagnosi precoce, favorendo in particolare la diffusione della spirometria come strumento di prevenzione e di screening”.
La richiesta arriva, con una risoluzione rivolta alla giunta regionale, da Nicola Marcello e Marta Evangelisti di Fratelli d’Italia.
“La Bpco – si legge nel testo dell’atto – è una patologia respiratoria cronica caratterizzata da una progressiva limitazione del flusso aereo, solitamente associata a sintomi debilitanti quali tosse persistente, produzione di catarro, difficoltà respiratorie (dispnea) e ridotta tolleranza allo sforzo”.
“L’incidenza della Bpco – spiegano i due consiglieri – è in crescita per effetto dell’invecchiamento della popolazione, del persistere dell’abitudine tabagica, dell’inquinamento atmosferico e ‘del cambiamento climatico’, con prospettive di ulteriore aumento del carico assistenziale nei prossimi anni”. Rimarcano: “Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la Broncopneumopatia cronica ostruttiva rappresenta una delle prime tre cause di morte a livello globale, in Italia la patologia interessa oltre tre milioni di persone, pari a circa il 5-6% della popolazione adulta, e costituisce la principale causa di mortalità tra le malattie respiratorie”. I due politici spiegano, poi, che “la malattia è spesso sottodiagnosticata: fino all’85% dei casi non viene individuato, soprattutto per il ricorso non sistematico alla spirometria, che costituisce l’esame essenziale per una diagnosi corretta”.
Nello specifico Marcello ed Evangelisti chiedono, quindi, l’attivazione in regione di specifici percorsi di screening sulla Bpco, sollecitano poi il potenziamento territoriale della pneumologia, per efficientare la presa in carico delle persone affette da questa patologia, richiedono, infine, l’istituzione di un tavolo che coinvolga tutti i soggetti interessati al tema per aggiornare il percorso diagnostico territoriale assistenziale collegato a questa malattia, con l’obiettivo di assicurare omogeneità di intervento su tutto il territorio regionale.
(Cristian Casali)



