Conferma di tutte le borse di studio, valorizzazione dell’educazione musicale e delle attività sportive, maggior equilibrio nelle pluriclassi. Questi gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna vuole raggiungere per il governo della scuola. L’impegno è emerso durante l’informativa sull’avvio dell’anno scolastico 2025-2026 che l’assessora alla Scuola Isabella Conti ha fatto nel corso della Commissione Giovani presieduta da Maria Costi
“La scuola è una parte fondamentale della vita dei ragazzi e delle ragazze”, spiega Costi aprendo i lavori. “Vorrei confermare le borse di studio a beneficio di tutti gli studenti idonei, con contributi che vanno da circa 190 euro, come importo base, a 237 euro, come importo maggiorato. Mentre i contributi per i libri di testo sono una nota dolente: abbiamo dovuto aggiungere risorse regionali perché le nazionali sono diminuite”, spiega Conti nel fare il quadro dello stanziamento delle principali risorse nel settore scolastico: oltre 2,25 milioni di euro per il trasporto scolastico, con la priorità per gli studenti con disabilità, 18 milioni per gli alunni con disabilità, 2 milioni per il modello educativo Scuole Aperte e 2,5 milioni per progetti di orientamento scolastico per prevenire la dispersione scolastica.
“A queste risorse – ha continuato Conti – si affiancano progetti specifici come quello delle pluriclassi. Ci sono dei territori dove i ragazzi stranieri sfiorano il 90 per cento, su queste aree così particolari dobbiamo creare una situazione di equilibrio maggiore di presenza di ragazzi stranieri e italiani: tra poco istituiremo un tavolo interculturale e religioso per accogliere delle criticità. Altri progetti sono la valorizzazione dell’educazione musicale, che rappresenta un linguaggio per i giovani e la valorizzazione delle attività sportive con Scuola attiva Kids, rivolto a tutte le scuole primarie, per la promozione di un corretto stile di vita”.
Le parole dell’assessora hanno dato vita a un confronto tra i consiglieri regionali.
Ad aprire il dibattito Fabrizio Castellari (Pd) per il quale “il tema del sostegno alla fragilità è fondamentale, il supporto psicologico deve essere garantito. Le scuole e le istituzioni locali non vanno lasciate sole: dobbiamo porre questo tema al Governo centrale. Bene l’impegno per l’aumentare gli insegnanti di sostegno, ma deve crescere. Importante è anche l’inclusione scolastica, si tratta di un traguardo di civiltà”. Sulla stessa linea Ludovica Carla Ferrari (Pd) che ha aggiunto: “Bisogna riqualificare gli edifici scolastici, molti non sono messi in sicurezza a livello sismico. Oltre a una riqualificazione energetica. Temi da porre al Governo nazionale. Infine, il digitale deve essere una materia per capire anche quali sono i rischi, per consentire competenza e consapevolezza quando hanno in mano un cellulare”.
Per Elena Ugolini (Rete civica) “in Lombardia sono più alte le borse di studio per le famiglie con Isee basso. Vorrei capire perché ci sono queste differenze. Sul tema borse di studio mi piacerebbe si aumentassero le risorse, per un diritto allo studio senza discriminazioni. Sul tema delle pluriclassi, sarebbe bello fosse reinventato utilizzando nuovi metodi”. Valentina Castaldini (FI) ricorda che “a fronte di un’emergenza cerco di trovare risorse. La gratuità di Tper per i bambini della scuola primaria costa di più rispetto al chi realmente usufruisce del servizio. Preferirei dare queste risorse al diritto allo studio”.
Nicola Marcello (FdI) interviene sottolineando come ci sia: “un anticipo dell’età di insorgenza dei disturbi mentali gravi, vorrei sapere se verrà fatto qualcosa nelle nostre scuole a livello preventivo”.
Alle domande dei consiglieri Conti ha replicando ricordando che “sul tema dei bambini con disabilità i Comuni spendono 143 milioni: con le risorse che dà il governo arriviamo a coprire circa 16 milioni. Noi diamo supporto a tutti, ci sono contesti in altre regioni dove questo non accade. Se si scarica il costo sui comuni è evidente che ci ritroviamo condizioni legate alla ricchezza o povertà di un territorio. L’Emilia-Romagna fa uno sforzo imponente: stiamo cercando di creare, a parità di risorse, le risposte più adeguate. Sull’edilizia scolastica sono d’accordo che si debbano avere delle risorse, l’ultima programmazione nazionale è del 2018-2020. C’è molto da fare, penso alle aree più svantaggiate come i comuni montani. Per quanto riguarda le borse di studio in Lombardia, un terzo degli studenti aventi diritto restano fuori e nessuno riceve il contributo più alto. Sulle pluriclassi sono d’accordo: condivido l’idea di potenziarle prevedendo dei percorsi ad hoc, mentre sul disturbo psicologico, a valle degli Stati Generali che faremo a Reggio Emilia a fine ottobre lanceremo un progetto”.
(Giorgia Tisselli)



