Sanità e welfare

Sanità. FdI: “Rafforzare la rete dell’emergenza-urgenza”

“Il settore soffre di una cronica carenza di personale, elevato turn-over, difficoltà di reclutamento”

I consiglieri di Fratelli d’Italia, Annalisa Arletti, Marta Evangelisti e Ferdinando Pulitanò con una risoluzione chiedono alla Regione di rafforzare la rete dell’emergenza-urgenza in Emilia-Romagna mediante l’adozione di buone prassi già sperimentate in altre Regioni e l’introduzione di incentivi economici, misure organizzative innovative e percorsi di rotazione formativa del personale medico e sanitario.

“I Pronto Soccorso sono la porta di accesso più immediata e universale al sistema sanitario, in quanto garantiscono cure tempestive in condizioni di urgenza e spesso rappresentano il primo presidio sanitario anche per pazienti privi di percorsi di cura territoriali consolidati. Il settore – spiegano i consiglieri – soffre tuttavia di cronica carenza di personale, elevato turn-over, difficoltà di reclutamento, condizioni lavorative particolarmente stressanti e fenomeni crescenti di burnout. A livello nazionale, la Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza (SIMEU) segnala che oltre il 50% delle borse di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza rimane vacante e che numerosi medici di PS lasciano anticipatamente il servizio”.

I consiglieri ricordano che in Emilia-Romagna sono state introdotte nuove strutture denominate Centri di Assistenza Urgenza (CAU), “con un investimento stimato di circa 35 milioni di euro, nella prospettiva di alleggerire gli accessi impropri ai Pronto Soccorso. Tali strutture si sono però rivelate, a oggi, inefficaci nel raggiungere l’obiettivo di ridurre gli accessi ai PS”.

“La Regione Toscana – riportano gli esponenti di FdI – ha adottato strategie alternative e più efficaci, introducendo misure organizzative quali la rotazione dei medici di area medica per la presa in carico dei codici a minore complessità, la figura del ‘flussista’ per presidiare l’orientamento dei pazienti e ridurre le attese improprie nonché incentivi economici aggiuntivi. Inoltre, la Regione Lombardia ha previsto il riordino dei Pronto Soccorso con standard organizzativi e percorsi di efficienza, la costituzione di elenchi regionali di medici idonei per incarichi dedicati in PS e codici minori”.

Da qui la risoluzione che impegna la Regione a “predisporre un piano di incentivi economici aggiuntivi”, “valutare la possibilità di introdurre una rotazione obbligatoria e codificata” e ad “attivare la figura del ‘flussista'”.

(Giorgia Tisselli)

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