Imprese lavoro e turismo

FdI: “La Regione intervenga a sostengo della filiera del Lambrusco”

Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò evidenziano le difficoltà produttive e commerciali del comparto vitivinicolo del Lambrusco e chiedono all’esecutivo regionale interventi di promozione e valorizzazione del prodotto sui mercati esteri, misure finanziarie e di accesso al credito per le imprese colpite dal calo produttivo e la promozione dell’innovazione agronomica

La Regione Emilia-Romagna intervenga a sostegno della filiera del Lambrusco, una delle eccellenze agroalimentari dell’Emilia-Romagna, interessata da difficoltà produttive e commerciali che rischiano di avere effetti negativi sui redditi dei viticoltori e sulla stabilità del comparto. È quanto chiedono Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò (Fratelli d’Italia) in un’interpellanza rivolta alla Giunta.

Secondo quanto riportato dal Consorzio Tutela Lambrusco – si legge nell’atto ispettivo – all’indomani della conclusione
della vendemmia 2025, l’annata si è caratterizzata per una raccolta precoce e per una riduzione significativa della produzione, stimata in circa -12% per le uve Lambrusco e – 17% per la produzione complessiva di uve nelle province di Modena e Reggio Emilia. Nonostante il calo produttivo, il Consorzio sottolinea che la qualità delle uve è molto elevata, con una concentrazione aromatica superiore alla media.

“La filiera del Lambrusco – scrivono i consiglieri – coinvolge centinaia di aziende vitivinicole, migliaia di lavoratori e un consistente indotto economico, rappresentando uno dei settori di punta dell’agroalimentare emiliano-romagnolo. Il mercato del Lambrusco è fortemente orientato all’export, con oltre 13 milioni di bottiglie destinate ogni anno agli Stati Uniti, che costituiscono il principale mercato di sbocco”.

In questa fase, tuttavia, – spiegano i due esponenti di FdI – il cambio euro-dollaro pesa in maniera significativa sulla competitività delle esportazioni, incidendo sui margini delle aziende e sulla capacità di mantenere quote di mercato. Sul piano globale, il comparto vitivinicolo si trova ad affrontare un contesto di consumi in calo e una congiuntura internazionale complessa, che impone strategie di adattamento, innovazione e diversificazione dei mercati. Non mancano, però, nuove opportunità. “Il Consorzio – riportano – segnala prospettive di sviluppo in Sud America, Africa e India, grazie a recenti accordi commerciali e a una crescente domanda di vini italiani di qualità”.

Alla luce di questo scenario, Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò sollecitano l’esecutivo regionale a sostenere il comparto del Lambrusco “tramite iniziative di promozione e valorizzazione sui mercati esteri, in collaborazione con i consorzi e le camere di commercio, attraverso strumenti di sostegno finanziario e l’accesso al credito per le imprese vitivinicole colpite dal calo produttivo nonché promuovendo l’innovazione agronomica e l’adattamento ai cambiamenti climatici anche nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (PSR) e della nuova PAC (politica agricola comunitaria)”. Infine, chiedono di rafforzare l’internazionalizzazione e la diversificazione dei mercati di destinazione, “sostenendo la presenza del Lambrusco nei mercati emergenti, in particolare in Sud America, Africa e Asia, anche attraverso iniziative di promozione collettiva, fiere e
missioni commerciali”.

(Luca Govoni)

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