Imprese lavoro e turismo

Question time Sassone (FdI): “La Regione tuteli il diritto alla proprietà degli immobili”

Al centro della discussione, il progetto di legge che la giunta ha presentato sugli affitti brevi. “Limitazioni all’uso della proprietà privata che partono dal presupposto che la crisi abitativa sia dovuta all’espansione degli affitti brevi: ma si tratta di un approccio ideologico e sbagliato”, spiega Sassone

La Regione chiarisca quali sono le politiche abitative che intende adottare al fine di superare l’emergenza abitativa, senza ledere il diritto alla proprietà riconosciuto dall’art. 41 della Costituzione. E’ il quesito posto dal consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Sassone, con un’interrogazione immediata in aula.

L’atto ispettivo prende le mosse da quanto accaduto, lo scorso 23 ottobre, in via Michelino a Bologna, dove “le Forze dell’Ordine sono dovute intervenire per eseguire uno sfratto, per finita locazione, accedendo da un muro della casa, visto che l’accesso alla porta principale era stato impedito da alcuni attivisti del centro sociale Plat”. A seguito di quell’episodio, prosegue Sassone, “il collettivo Plat, il giorno seguente, ha occupato un immobile ASP, meglio conosciuto come Aiuto Materno, che si trova a Bologna in via Don Minzoni”. “Tale immobile – va avanti il consigliere – sarebbe fra i vincitori del concorso Reinventing Cities, un concorso internazionale lanciato per trasformare aree inutilizzate e collaborare con il privato per sviluppare progetti urbani innovativi”.

A preoccupare Sassone, è anche la ricostruzione del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha parlato di sfratti per finita locazione in aumento, e cioè di “proprietari che decidono di uscire dal canone concordato e alzare gli affitti in maniera molto importante”. Dati smentiti dal consigliere Sassone, visto che, sia nel 2023 che nel 2024, sono stati molti di più gli sfratti per morosità. “Nel 2023 gli sfratti per finita locazione sono stati 18 e nel 2024 sono stati 58, a fronte dei 39 per morosità o altra causa nel 2023 e dei 106, sempre per morosità, nel 2024”. A ciò si aggiungono le dichiarazioni del presidente della Regione, Michele de Pascale, che ha dichiarato che la famiglia non avrebbe avuto il rinnovo del contratto perché un fondo internazionale ha comprato quella casa per metterla nel mercato degli affitti turistici. Anche queste dichiarazioni sono smentite dal consigliere Sassone che parla di “grande superficialità, da parte di de Pascale, nel rilasciare commenti”. “Non possiamo far altro che constatare che anche la Regione è succube dei centri sociali: una sudditanza che si è manifestata con una serie di informazioni sbagliate”.

Da queste premesse, Sassone chiede quindi alla Regione garanzie a tutela della proprietà privata, anche alla luce del recente progetto di legge, che la giunta ha presentato, sugli affitti turistici brevi. “Limitazioni all’uso della proprietà privata che partono dal presupposto che la crisi abitativa sia dovuta all’espansione degli affitti brevi – prosegue Sassone -. Approccio ideologico e sbagliato visto che l’Istat certifica che, su 35 milioni di abitazioni in Italia, le locazioni turistiche incidono per meno del 2%, per arrivare a punte massime del 6% a Firenze”.

A rispondere in aula è stato l’assessore alle Politiche abitative Giovanni Paglia. “Quando parliamo di casa, in una città come Bologna, bisogna partire da un dato preciso: se una coppia di insegnanti di ruolo ha difficoltà a trovare un alloggio dignitoso, in un luogo accessibile e secondo le proprie esigenze, allora vuol dire che il sistema, dal punto di vista del mercato, ha fallito. E, invece di fare un elenco di questioni che funzionano o no, le istituzioni hanno il dovere di dare una risposta nuova a questa fase diversa, secondo la legge e secondo quanto dice l’articolo 41 della Costituzione, che va letto per intero”. “Il governo ha azzerato il fondo per l’affitto – prosegue poi Paglia -. Sono rimasti i 10 milioni della Regione, certo, ma il fondo statale prima era di 40 milioni”. Paglia poi tocca il tema degli affitti brevi e del progetto di legge proposto dalla giunta. “Qui si tratta di dare delle regole, non di vietare qualcosa – spiega -. Si tratta di rafforzare il patto per la casa, anche coadiuvando i proprietari che vogliono immettere immobili sul mercato dell’affitto”.

Critico, Sassone, nella sua replica. “La maggioranza ha confermato quello che noi già sapevamo: e cioè che questa Regione, anche nella lettura dell’art. 41 della Costituzione, va nella direzione dell’esproprio proletario. Il modo con cui questa giunta agisce è solo frutto di populismo: le persone che erano in quella casa erano state avvisate con ampio margine di tempo, erano state loro proposte altre soluzioni abitative che hanno rifiutato. Nel contempo, c’erano altri soggetti, i proprietari, che dovevano rientrare in possesso legittimamente del proprio immobile”, conclude.

(Brigida Miranda)

Imprese lavoro e turismo