I consiglieri di Rete civica Marco Mastacchi, primo firmatario, ed Elena Ugolini, interpellano la Regione per attivare sistemi di monitoraggio e verifica sull’effettiva attuazione, da parte delle Aziende sanitarie, delle disposizioni normative, con particolare riferimento all’apertura delle agende, alla gestione delle preliste e al rispetto delle priorità cliniche.
“Lo specialista, una volta effettuata la prima visita, è tenuto a prescrivere e prenotare direttamente eventuali accertamenti diagnostici e visite di controllo, riaffidando il paziente al medico di medicina generale (MMG) solo al termine del percorso diagnostico-terapeutico. Nella pratica quotidiana, – spiega Mastacchi – la presa in carico specialistica continua a rappresentare un’eccezione piuttosto che una prassi consolidata. Pertanto, contrariamente a quanto normato, i pazienti sono frequentemente costretti a rivolgersi nuovamente al proprio Medico di Medicina Generale (MMG) per ottenere le prescrizioni indicate dallo specialista, generando disorientamento, ritardi nei percorsi diagnostico-terapeutici e un aggravio burocratico non coerente con gli obiettivi di semplificazione amministrativa previsti dalla normativa regionale”.
Il consigliere sottolinea che tale disfunzione risulta particolarmente penalizzante per i pazienti affetti da patologie croniche, i quali “pur essendo titolari di esenzione per patologia ai sensi delle Linee guida regionali sull’applicazione delle condizioni di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (2025), si vedono spesso negata la possibilità di sottoporsi a visite di controllo secondo le priorità indicate dallo specialista e di usufruire contestualmente dell’esonero dal pagamento del ticket”.
Inoltre, “il frequente riscontro di agende chiuse per visita di controllo induce il MMG alla prescrizione di “prima visita”. Questo comporta la perdita del diritto all’esenzione per prestazione di controllo e la saturazione delle agende dedicate ai nuovi pazienti”.
Pertanto, Rete civica interpella la Giunta affinché adotti misure efficaci per “garantire il rispetto dell’obbligo di presa in carico da parte degli specialisti, anche presso le strutture private accreditate, in coerenza con quanto previsto dalla normativa regionale e nazionale, al fine di evitare il ricorso improprio al medico di medicina generale per prescrizioni già indicate in sede specialistica”.
“Nella nostra Regione i sistemi di monitoraggio e verifica sull’effettiva attuazione da parte delle aziende sanitarie delle disposizioni in materia di tempi di attesa sono pubblici da tempo – ha risposto l’Assessore alle Politiche per la salute Massimo Fabi -. Il rispetto dei tempi di attesa è uno dei temi nevralgici del governo della sanità pubblica, nonché una delle prime cose sulle quali i cittadini valutano l’operato di una regione. Proprio per questo, fra gli obiettivi di valutazione delle direzioni delle aziende sanitarie abbiamo inserito la garanzia del rispetto dei tempi di attesa di almeno il 90% delle prestazioni di primo accesso, nonché la garanzia della presa in carico da parte dello specialista in caso di necessità di approfondimenti e di continuità assistenziale. In caso di criticità, come ad esempio la temporanea saturazione delle agende, il cittadino viene registrato su una prelista per essere poi ricontattato dall’azienda che si impegna a fornirgli l’appuntamento con una tempistica che consenta di rispettare la priorità definita dalla prescrizione”.
Mastacchi si ritiene soddisfatto dell’impegno dell’assessore a risolvere la situazione, anche se “ha citato i dati, i siti, però queste cose non sono quelle che le persone si aspettano là fuori, quando sono davanti allo sportello di un Cup o quando devono andare dal Cup al medico di medicina generale, dallo specialista, tornare al Cup, tornare dal medico e così via. Non basta normarlo un problema, bisogna risolverlo”.
(Giorgia Tisselli)



