Imprese lavoro e turismo

LAVORO. IN COMMISSIONE VIA LIBERA A PARERE SU ATTI EUROPEI PER PROMUOVERE FORMAZIONE

Per il sì definitivo all’atto si attende ora il passaggio in commissione Bilancio. Sì di Pd e Sel, astenuti Ln, M5s e Fi

Parere positivo in sede consultiva dalla commissione per la Parità e per i diritti delle persone, presieduta da Roberta Mori, e dalla commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, alla bozza di parere su tre atti dell’Unione europea che riguardano il lavoro e le competenze: la Comunicazione della Commissione europea Una nuova Agenda per le competenze per l’Europa – Lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l’occupabilità e la competitività, la Proposta di raccomandazione del Consiglio sull’istituzione di una garanzia per le competenze e infine la Proposta di raccomandazione del Consiglio sul Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente. Il parere, che ora attende il via libera definitivo della commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, ha ricevuto il sì di Pd e Sel, mentre Ln, M5s e Fi hanno scelto di astenersi.

In fase di dibattito la presidente Mori è intervenuta per chiedere un approfondimento, prima che il parere venga approvato, che “faccia emergere in modo più dettagliato il tema delle differenze di esperienze che contraddistinguono i generi e di cui anche la formazione deve tenere conto”.

Come si legge nel documento approvato dai consiglieri, l’obiettivo è “sostenere l’occupabilità e la competitività attraverso la leva delle competenze”, perché “l’investimento sulle competenze deve permettere alle persone di esercitare pienamente i propri diritti sociali e di cittadinanza e costituisce la precondizione per lo sviluppo di un’occupazione di qualità”. L’Assemblea segnala però “la necessità di un maggiore raccordo tra i diversi interventi e strategie e di un’accelerazione che prefigura l’intento di riprendere le fila delle iniziative già presentate e attuate nella passata programmazione per ricondurle a sistema”.  Inoltre, si ribadisce, “l’utilità e l’efficacia dell’adozione di un’iniziativa a livello europeo sulle competenze risulterà rafforzata e più incisiva se accompagnata ai diversi livelli nazionale, regionale e locale, dalla corretta individuazione e coinvolgimento attivo delle diverse componenti (istituzioni, parti sociali e cittadini) che saranno chiamati a concorrere al raggiungimento degli obiettivi”.

L’Assemblea poi “evidenzia positivamente lo sforzo che emerge dalla proposta di raccomandazione di rendere l’Agenda per le competenze per l’Europa più autonomo rispetto ai sistemi e alle forme di apprendimento (formale, non formale e informale) correggendo parzialmente la precedente impostazione che risultava sbilanciata a favore dei sistemi formali”. Infine nel documento si sottolinea l’apertura a “una applicazione dei dispositivi di trasparenza più ampia e inclusiva sia nei confronti delle fasce più deboli (adulti a bassa scolarità, migranti) sia per quanto riguarda i livelli di professionalità più elevati il cui riconoscimento è assicurato solo al termine di percorsi formali di apprendimento” e si ricorda che “l’esperienza regionale maturata nell’ambito della cooperazione internazionale con paesi in via di sviluppo interessati ad adottare il modello emiliano-romagnolo e il quadro regionale delle qualifiche ha consentito di verificare concretamente la praticabilità e l’efficacia di questo approccio a favore delle persone, ma anche delle imprese italiane che operano in quei paesi”.

(Jacopo Frenquellucci)

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