Ambiente e territorio

Rimini, Marcello (FdI): “Occorre il rafforzamento idrico dei laghetti del Marecchia”

“Mantenere i laghetti pieni e attivi durante tutto l’anno avrebbe effetti positivi sia ambientali, ai fini della preservazione della fauna ittica e dell’avifauna migratoria, sia agricoli, in quanto favorirebbe la ricarica della falda e la disponibilità idrica in un territorio che ogni estate soffre sempre più la siccità”

La tutela e il potenziamento idrico dei laghetti del Marecchia sono al centro dell’interrogazione alla giunta presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Marcello. 

“Fino agli anni ’80 – spiega Marcello – i laghetti erano alimentati da due fosse, in destra e sinistra idrografica del Marecchia, realizzate dal Consorzio di Bonifica, che convogliavano acqua dal fiume verso valle. Questo sistema manteneva i laghetti pieni tutto l’anno, favorendo sia l’attività agricola che il mantenimento dell’habitat naturale. Con la determinazione regionale del 24 marzo 2014, la concessione di derivazione delle acque dal Marecchia è stata aggiornata, riducendo i volumi annui prelevabili e introducendo limiti legati al deflusso minimo vitale. È stata però avviata una sperimentazione di ricarica controllata della falda nel lago della ex cava In. Cal System”.

Secondo il consigliere, l’esperienza della ricarica artificiale “ha dato risultati positivi ma limitati: stando ai dati diffusi da ARPAE Emilia-Romagna, nel periodo 2021-2022 l’apporto di ricarica artificiale è stato pari a circa 800mila metri cubi, ovvero appena il 3% del totale della ricarica naturale stimata del bacino acquifero”. Ciò dimostra “che la capacità di ricarica naturale del fiume è ancora fondamentale e che la gestione delle acque del Marecchia va affrontata in modo integrato, favorendo non solo l’alimentazione della fossa di destra, oggi attiva, ma anche quella in sinistra, attualmente inattiva per gran parte dell’anno”.

“Mantenere i laghetti pieni e attivi durante tutto l’anno avrebbe effetti positivi sia ambientali, ai fini della preservazione della fauna ittica e dell’avifauna migratoria, sia agricoli, in quanto favorirebbe la ricarica della falda e la disponibilità idrica in un territorio che ogni estate soffre sempre più la siccità”, spiega poi Marcello, che ricorda come la concessione del 2014 sia scaduta nel 2021 e andrà aggiornata alla luce delle mutate condizioni idrologiche del fiume. Sul punto il consigliere auspica perciò “un nuovo assetto di gestione, più flessibile e coordinato, che coniughi tutela ambientale e uso sostenibile della risorsa idrica”, proprio in considerazione dell’elevata biodiversità dell’area, che rientra nel sito di importanza comunitaria “Torriana, Montebello, Fiume Marecchia” della Rete Natura 2000 ed è inserita anche nella pianificazione regionale attraverso il piano di tutela delle acque e il contratto di fiume Marecchia.

Da qui l’interrogazione alla giunta, alla quale si chiede se intenda, in sede di rinnovo o revisione della concessione di derivazione dal fiume Marecchia, rivedere i parametri stabiliti nel 2014, al fine di consentire l’alimentazione anche della fossa in sinistra idrografica per tutto l’anno, promuovendo dunque un piano di gestione integrata delle zone umide della media e bassa Valle del Marecchia, per valorizzarne le funzioni ecologiche, agricole e ricreative.

Infine, si chiede se, alla luce dei dati di ARPAE sulla ricarica artificiale e delle opportunità offerte dal piano di tutela delle acque 2030 e dai fondi Pnrr, la giunta intenda sostenere nuovi interventi di riqualificazione e ricarica diffusa, anche tramite il riuso delle acque depurate o la realizzazione di piccoli invasi a servizio delle aree agricole e naturalistiche del Marecchia.

(Brigida Miranda)

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