Scuola giovani e cultura

Istituti tecnologici superiori: il punto sulla formazione tecnica altamente qualificata

Quello dell’istruzione tecnologica superiore è un mondo in divenire, volto ad allineare la domanda di lavoro e l’offerta formativa, favorendo lo sviluppo produttivo e l’aumento dell’occupabilità, soprattutto in relazione alle innovazioni tecnologiche nei diversi settori

Sette fondazioni ITS Academy, che spaziano dalla meccatronica al turismo, dalla moda al biomedicale, dall’agroalimentare alla mobilità e quasi 80 percorsi biennali attivati di alta formazione tecnica. Su tutto, una associazione unica (associazione scuola politecnica ITS Emilia-Romagna) che riunisce i sette ITS Academy della Regione Emilia-Romagna e che rappresenta oggi l’interlocutore di riferimento per la Regione, gli enti locali, le Università, il sistema scolastico e formativo, le imprese, i centri di innovazione e gli attori sociali. Sono i numeri del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore regionale presentati oggi nella Commissione Giovani e Lavoro, presieduta da Maria Costi.

Quello dell’istruzione tecnologica superiore è un mondo in divenire, volto ad allineare la domanda di lavoro e l’offerta formativa, favorendo lo sviluppo produttivo e puntando sull’aumento dell’occupabilità, soprattutto in relazione alle innovazioni tecnologiche nei diversi settori.

“Oggi abbiamo l’occasione di conoscere meglio questo mondo, approfondendo quello che la Regione Emilia-Romagna sta costruendo, per indirizzare sia giovani che adulti scolarizzati a scelte formative e lavorative sempre più ‘su misura’, sostenendo al tempo stesso imprese e mercato”, spiega la presidente Maria Costi. “Parliamo di una formazione tecnologica terziaria che in regione conta già quasi 80 corsi da circa 2mila ore, distribuiti in 20 sedi, e di 2.500 aziende già coinvolte nel sistema regionale ITS Academy, a dimostrazione del fatto che le nostre piccole e medie imprese hanno un fortissimo bisogno di specializzarsi per competere, hanno ‘fame’ di tecnologie, di capitale umano e di giovani talenti”, prosegue Costi, richiamando la legge nazionale istitutiva degli ITS (la 99 del 2022) che ha affidato alle Regioni il compito di programmazione triennale dell’offerta formativa.

“Nel solo 2024, gli iscritti agli ITS Academy in Italia sono raddoppiati, da 26.000 a 46.600. Ed è balzato in avanti il fabbisogno delle aziende, che in base a indagini recenti, avrebbero necessità di 80.600 diplomati ITS all’anno. C’è senza dubbio una domanda urgente di lavoro specializzato per fette di mercato dove non paga tanto la quantità o la serialità, quanto la qualità e l’unicità delle produzioni e dei servizi”, aggiunge Costi.

Massimo Pellegrini presidente dell’associazione ITS Emilia-Romagna definisce questo sistema come qualcosa “in continua evoluzione”.  “Nel 2010 eravamo su un foglio di carta bianca e non sapevamo dove saremmo andati: oggi, dopo 15 anni, ci ritroviamo con un esempio di sistema integrato tra università, scuole, imprese. Abbiamo 1600 studenti che usciranno dai nostri percorsi e andranno, per il 93%, dentro le nostre imprese. Formiamo tecnici superiori in tutte le materie: i ragazzi e le ragazze, che superano la selezione, trascorrono il 40% delle ore nel mondo del lavoro e, dopo due anni, sono completamente cambiati”.

Elena Carletti (Pd) parla di “un percorso che ha già dato evidenti risultati”. “Ricordo ancora quando la provincia di Reggio Emilia istituì la prima realtà ITS – afferma -. Da allora è stato intrapreso un grandissimo cammino, con percorsi professionalizzanti che sono alla base della valorizzazione e della realizzazione individuale. Il primo obiettivo di questo sistema è quello di non lasciare indietro nessuno e fare in modo che ciascun individuo trovi la propria strada e realizzi i propri obiettivi”.

Valentina Castaldini (FI) esprime gratitudine “per il lavoro, la visione e le sfide raccolte dal sistema ITS”. “Nella sua recente lettera sull’educazione, Papa Leone ha profilato una mappa, una costellazione, che fa intravedere una strada di speranza – commenta -. Un tema che oggi affrontiamo anche in questa commissione: il sistema ITS ha un compito enorme nell’educare ragazzi e ragazze che diverranno uomini e donne e che, all’interno di questo percorso, trovano qualcosa di unico, per realizzare i loro sogni e i loro desideri. Ho la sensazione che l’ITS porterà con sé la rinascita di uno spirito di impresa che, nella nostra generazione, si era molto fermato”.

L’intervento conclusivo è affidato al vicepresidente Vincenzo Colla. “La partita della tenuta della competitività si giocherà sulle competenze, ma soprattutto sul diritto al sapere e alla conoscenza, che è la condizione per accorciare il ‘mismatch’ e per contrastare l’esclusione a causa della mancanza di competenze”. Secondo Colla, l’ITS ha creato un “modello di relazioni che sta funzionando” e la traiettoria tracciata sta proseguendo anche nel senso di accordi con la direzione scolastica regionale, per far conoscere gli ITS agli insegnanti e alle famiglie, perseguendo un “orientamento di qualità”. Colla affronta anche i temi dell’internazionalizzazione (due progetti attivi, ad oggi, in Egitto e uno in Eritrea), del dibattito in corso sull’intelligenza artificiale e sulla sostenibilità e della discussione che si sta affrontando, a livello europeo, in vista dei finanziamenti del prossimo settennio. “Sento come un venticello di accentramento in Europa – avverte Colla -. Sia chiaro, non siamo contro i controlli o i giudizi, ma bisogna garantire la possibilità di ‘farci scommettere’ in relazione al modello di sistema integrato e secondo i bisogni dei territori.  Chiediamo all’Europa di consegnare più risorse o, quantomeno, che non vi siano tagli”.

(Brigida Miranda)

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