Ambiente e territorio

Tagliaferri (FdI): “La Regione completi la messa in sicurezza idraulica della Val d’Arda”

Presentata un’interrogazione per conoscere tempistiche e dettagli del piano d’azione e come la Regione intenda coordinare i propri interventi con le risorse nazionali già stanziate

La Regione porti a termine in tempi rapidi gli interventi irrigui e di sicurezza idraulica previsti nel cosiddetto “Piano Marshall dell’acqua”, con particolare riguardo al comprensorio della Val d’Arda (Piacenza). Nello specifico, riguardo al Piano indichi tempi di realizzazione, livello progettuale, stato del procedimento autorizzativo, stato della gara o del cantiere, percentuale realizzativa aggiornata al 2026. Chiarisca, inoltre, come intenda coordinare i propri interventi con le risorse Pnrr Missione 2 (Acqua per l’agricoltura e resilienza climatica) già stanziate dal governo nazionale, con il Piano nazionale invasi per la sicurezza del territorio e contrasto alla siccità nonché con i fondi ministeriali destinati ai Consorzi di bonifica. È quanto Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) chiede alla giunta regionale in un’interrogazione presentata in Assemblea legislativa, nella quale sollecita l’esecutivo regionale anche a fornire dettagli puntuali circa le tempistiche per la realizzazione della condotta irrigua Castell’Arquato-Fiorenzuola-Alseno, degli invasi Caolzio, Molinazzo, Moronasco nonché per efficientamento e telecontrollo della rete irrigua.

“La Regione Emilia-Romagna – ha spiegato il consigliere – ha illustrato il quadro complessivo degli interventi ricompresi nel cosiddetto ‘Piano Marshall dell’acqua’, per un investimento di circa 1,2 miliardi di euro tra il 2018 e il 2025. Tale quadro include interventi irrigui e di sicurezza idraulica con 1.371 opere dichiarate, delle quali il 45,3% risulterebbe concluso, mentre il restante 54,7% è in fase di progettazione, affidamento o esecuzione”.

Con particolare riferimento al territorio piacentino, il consigliere ha precisato che nel comprensorio della Val d’Arda sono state evidenziate tre opere prioritarie: la condotta irrigua in pressione da Castell’Arquato a Fiorenzuola fino ad Alseno, i laghi irrigui Caolzio, Molinazzo e Moronasco, destinati all’accumulo integrato e al riequilibrio stagionale e l’efficientamento della rete irrigua e telecontrollo sui manufatti idraulici. Tuttavia, ha aggiunto Tagliaferri, “nelle province di Bologna, Modena e Ravenna risulta un numero maggiore di opere concluse rispetto a Piacenza, dove si riscontra il prevalere di opere ancora in fase progettuale e autorizzativa”.

“La Provincia di Piacenza risulta fra le aree più esposte, in Emilia-Romagna, ai fenomeni combinati di siccità estiva e improvvisi eventi alluvionali, come evidenziato dalle misurazioni pluriennali dell’Autorità di distretto del Po – ha proseguito Tagliaferri – e gli operatori agricoli e agroalimentari del bacino dell’Arda hanno più volte richiesto tempi certi e trasparenza sui cronoprogrammi”.

“Inoltre – ha aggiunto il consigliere – in regioni limitrofe quali Veneto, Piemonte e Toscana sono già pienamente operativi piani per piccoli e medi invasi collinari con procedure autorizzative semplificate e tempistiche realizzative più rapide rispetto a quelle riscontrate nel territorio piacentino”.

Queste le premesse dell’atto ispettivo con il quale il consigliere chiede anche “quale sia il confronto fra le Province in termini di numero di opere concluse, in corso o non avviate, i volumi di spesa effettivamente erogati e i cronoprogrammi di realizzazione”.

Infine, Tagliaferri vuole sapere se la Regione “intenda adottare procedure autorizzative accelerate, analoghe a quelle già attive in Veneto, Piemonte e Toscana, per favorire la rapida costruzione di invasi di piccola e media scala nelle aree collinari della Val d’Arda e della Val Tidone”.

(Lucia Paci)

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