Parità, diritti e partecipazione

Dibattito in commissione su Francesca Albanese/VIDEO

La Commissione ha approvato un documento di Pd-Avs-Civici-M5s che invita a sostenere tutti i funzionari Onu illegittimamente sanzionati per l’esercizio dei loro uffici. Respinto, invece, un testo di FdI che impegnava la giunta a prendere posizione sulle dichiarazioni rilasciate da Albanese nel corso della cerimonia di conferimento del Primo Tricolore a Reggio Emilia

Da una parte, la risoluzione a firma dei consiglieri del Pd Anna Fornili (prima firmataria), Elena Carletti, Andrea Costa, Paolo Calvano, Maria Laura Arduini, Fabrizio Castellari, Maria Costi, di Vincenzo Paldino (Civici), Lorenzo Casadei (M5s) e di Simona Larghetti (Avs) volta a esprimere solidarietà a Francesca Albanese e a tutti i funzionari Onu illegittimamente sanzionati per l’esercizio dei loro uffici e chiedere al governo di manifestare la propria contrarietà e preoccupazione nei confronti dell’iniziativa degli Usa che, minando alle fondamenta il mandato e l’esistenza stessa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, hanno applicato sanzioni contro Albanese per le sue prese di posizione sulla situazione a Gaza.

Dall’altra, la risoluzione presentata da Fratelli d’Italia con primo firmatario Alessandro Aragona e sottoscritta anche dai colleghi di partito Ferdinando Pulitanò, Annalisa Arletti, Priamo Bocchi e Alberto Ferrero, che chiedeva alla giunta di prendere posizione sulle dichiarazioni rilasciate da Francesca Albanese nel corso della cerimonia di conferimento del Primo Tricolore a Reggio Emilia.

I due testi sono stati discussi oggi nel corso della commissione Giovani e Scuola presieduta da Maria Costi. Al termine del confronto è stato approvato il testo della maggioranza (Pd, Avs, Civici, M5s).

Il dibattito in commissione

A presentare la risoluzione di FdI è stato il consigliere Aragona, che ha duramente criticato le dichiarazioni rilasciate da Albanese durante la cerimonia di consegna dell’importante onorificenza a Reggio Emilia. “Durante la cerimonia il sindaco di Reggio Emilia ha detto che la liberazione degli ostaggi israeliani è un passaggio fondamentale per avviare un processo di pace. Albanese ha risposto al primo cittadino con questa frase: ‘Guardi sindaco la perdono’ aggiungendo che ‘I terroristi vanno capiti’. È per questo che oggi chiediamo non solamente che la Regione condanni quello che è stato detto al Teatro Valli, ma che si attivi un’interlocuzione affinché il Primo Tricolore ad Albanese venga revocato. Scoprire, infine, che è stata presentata una contro-risoluzione dai gruppi di maggioranza, la reputo un’offesa per la città di Reggio Emilia”.

“Abbiamo voluto presentare e approvare la nostra risoluzione perché crediamo debba essere fatta una riflessione vera e seria, – ha risposto Anna Fornili (Pd) – riguardo alla situazione drammatica del territorio palestinese, che ha portato sofferenze inaudite alla popolazione, senza rispetto né dei diritti umani, né delle regole del diritto internazionale. Molte amministrazioni hanno conferito onorificenze e cittadinanze onorarie a persone che si sono distinte a tutela e promozione della pace”.

Netto Paolo Trande (Avs): “I colleghi di Fratelli d’Italia ci ricordano che il Tricolore incarna valori di unità, democrazia, libertà e rispetto istituzionale. Credo che Albanese incarni questi valori. Difendere i diritti umani anche a rischio della propria sicurezza è un atto di coraggio e di libertà. Leader internazionali come Donald Trump l’hanno insultata e il governo non ha mai preso le sue difese. Denunciare a gran voce un genocidio è un atto di libertà e non è stata solo la relatrice Francesca Albanese a farlo ma tanti altri in questo Paese hanno seguito il suoi esempio. Israele ha ripetutamente violato la tregua, tanto che non c’è stato il rispetto del cessate il fuoco nemmeno dopo il rilascio degli ostaggi”.

“Vedo i consiglieri di Fratelli d’Italia particolarmente preoccupati delle parole di Albanese su Gaza. Oggi, poi, scopriamo che il governo di cui FdI è partito più rappresentativo aveva in mano un terrorista libico che ha deciso di riportare nel paese d’origine addirittura con un volo di Stato”, afferma Paolo Calvano (Pd), che allarga il ragionamento e ricorda: “Quanto successo sul caso Almasri è una vergogna. Siamo in un Paese in cui il governo è forte con i deboli e debole con i forti. Noi stiamo dalla parte dei sindaci e delle amministrazioni che hanno preso decisioni coraggiose e credo che certe iniziative abbiano aiutato a risvegliare le coscienze mondiali”. Infine, riferendosi a Francesca Albanese sottolinea: “Stare in silenzio quando a un’italiana sono stati tolti alcuni diritti è sbagliato; questa Assemblea legislativa deve fare quello che è in suo potere per tutelare una donna italiana”.

Per Ferdinando Pulitanò (FdI) “non si possono cavalcare i pezzi di una vicenda che ci piacciono e dimenticare tutto il resto, perché sarebbe un modo scorretto di fare il proprio lavoro istituzionale. Albanese si è alzata e se ne è andata appena ha sentito pronunciare il nome di Liliana Segre in una trasmissione televisiva, sostenendo che non ne può parlare perché in conflitto di interesse: è grave. Passa drammaticamente in sordina l’atteggiamento di una persona che dovrebbe rappresentare davvero la pace e che, invece, paragona il governo Meloni a quello del Ventennio”.

“Un sindaco prima di essere di un partito politico è il rappresentante della città e, se viene deriso, noi di Fratelli d’Italia ci schieriamo dalla sua parte – puntualizza Alberto Ferrero (FdI) -. Francesca Albanese, sfruttando il proprio incarico in seno all’ONU, fa attività politica attaccando tutti quelli che non la pensano come lei”.

Per Lorenzo Casadei (M5s), “si sta parlando di un’onorificenza, non tanto delle affermazioni contingenti e circoscritte della persona che riceve tale riconoscimento, tanto più che la carriera professionale di questa persona non nasce e si esaurisce con il mandato ONU. La risoluzione di Fratelli d’Italia è inattuabile, perché non si può chiedere a un comune di ritirare un’onorificenza. Ricordo che noi abbiamo condannato il 7 ottobre ma anche un genocidio a causa del quale sono morti 17mila bambini”.

“Ogni volta che Francesca Albanese viene chiamata in causa – evidenzia Valentina Castaldini (FI) – crea divisioni e questo è un problema politico. Per la prima volta non mi sento libera di partecipare a un dibattito perché mi viene detto come debbo farlo”.

“Il Primo tricolore ci riporta a un senso di Paese e di appartenenza che Albanese ha dimostrato di non avere”, commenta Annalisa Arletti (FdI).

(Giorgia Tisselli)

Parità, diritti e partecipazione