Ambiente e territorio

Piacenza, Tagliaferri (FdI): “Coinvolgere i cittadini sulla realizzazione di un impianto a biometano a Sarmato”

“Non appare accettabile che atti rilevanti per il territorio siano conosciuti solo a mezzo stampa, senza informazione preventiva”, critica il consigliere

Informare e coinvolgere la comunità locale sui procedimenti relativi alla realizzazione di un impianto a biometano nel comune di Sarmato, in provincia di Piacenza. A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (FdI).

“Nel Comune di Sarmato – riporta il consigliere – è in corso da tempo un procedimento relativo alla realizzazione di un impianto a biometano da parte della società Apis PC1. Nel giugno 2025, la prima Procedura abilitativa semplificata (Pas) è stata respinta a seguito della Conferenza dei Servizi”. “Lo scorso ottobre, – prosegue – la stessa società ha presentato una nuova Pas, ma, come riportato da un articolo di stampa e dalle dichiarazioni del comitato cittadino ‘Rinnoviamo Sarmato’, la notizia è stata appresa dai cittadini tramite la stampa e non tramite comunicazione dell’Amministrazione comunale”. “Il Comitato – continua – ha denunciato pubblicamente di essere stato tenuto all’oscuro della questione, lamentando una mancanza di trasparenza e il fatto di essere stato escluso dalla partecipazione alla procedura, nonostante precedenti richieste formali di accesso agli atti”.

L’esponente di Fratelli d’Italia ha ricordato che la normativa nazionale sull’accesso alle informazioni ambientali e la Convenzione di Aarhus garantiscono il diritto all’informazione ambientale, soprattutto quando un progetto incide sul territorio, sulla salute pubblica e sulla qualità della vita della comunità.

“La trasparenza amministrativa è condizione necessaria per evitare contenziosi, sfiducia e conflittualità sociale. Non appare accettabile che atti rilevanti per il territorio siano conosciuti solo a mezzo stampa, senza informazione preventiva” critica Tagliaferri, che chiede alla Giunta regionale “se sia stata formalmente ricevuta e protocollata la nuova Procedura abilitativa semplificata e in quale data; se Arpae abbia provveduto a comunicare tempestivamente agli enti interessati e al
pubblico gli atti relativi alla nuova istanza; se la documentazione sia stata messa a disposizione del pubblico, come richiesto dalla normativa sull’informazione ambientale e quali misure si intendano adottare per garantire il pieno coinvolgimento del comitato e della comunità locale, compresa la partecipazione alle Conferenze dei Servizi”. Infine, prendendo spunto dal caso di Sarmato, Tagliaferri chiede all’esecutivo regionale una ricognizione delle criticità procedurali emerse nei piccoli comuni, dove la gestione di procedure complesse come la Pas può comportare rischi di inefficienze, disallineamenti o mancate comunicazioni.

(Giorgia Tisselli)

Ambiente e territorio