Sanità e welfare

FdI: “La Regione faccia un’attenta valutazione sull’accordo coi medici di base per promuovere l’appropriatezza delle prescrizioni”

L’interrogazione nasce dal provvedimento preso dall’Ausl di Modena. Per i consiglieri rischia di avere effetti sulla qualità delle cure e sui tempi di accesso alle prestazioni specialistiche

La Regione faccia un’attenta riflessione sul nuovo accordo con i medici di base finalizzato a promuovere l’appropriatezza delle prescrizioni, introdotto all’Ausl di Modena, e chiarisca se intende estendere tale modello anche in altre Aziende sanitarie del territorio. A tal fine promuova un confronto con le organizzazioni rappresentative dei medici di medicina generale e con le associazioni dei pazienti per valutare la sostenibilità e le ricadute dell’introduzione del provvedimento. A chiederlo è Fratelli d’Italia con un’interrogazione a prima firma Annalisa Arletti e sottoscritta da Ferdinando Pulitanò, Marta Evangelisti, Nicola Marcello.

“L’accordo sottoscritto il 28 ottobre dall’Ausl di Modena – ha ricordato Arletti – prevede un incentivo economico di 1,2 euro per assistito all’anno destinato ai medici che, nel corso del 2025, manterranno il numero di prescrizioni di esami specialistici entro un margine di circa 25% rispetto a quelle effettuate nel 2024. Le prestazioni coinvolte riguardano dodici tipologie di esami e visite specialistiche, fra cui: chirurgia vascolare, dermatologia, fisiatria, gastroenterologia, oculistica, otorinolaringoiatria, pneumologia, urologia, nonché tac, risonanze magnetiche, gastroscopie e colonscopie. Per il direttore dell’Ausl di Modena Altini il provvedimento è ‘innovativo’ e se da una parte alcuni medici di base hanno aderito, altri hanno espresso forti perplessità, sottolineando che gli obiettivi incentivanti non sono direttamente governabili dai medici di medicina generale, poiché molte prescrizioni derivano da indicazioni specialistiche o da richieste dei pazienti”.

“Gli effetti potenziali del provvedimento sulla qualità delle cure, sull’appropriatezza clinica e sui tempi di accesso alle prestazioni specialistiche da parte dei cittadini sono aspetti fondamentali da tenere in considerazione” ha puntualizzato FdI, che chiede se “sono stati condotti o siano in corso studi di impatto o analisi comparative per verificare l’effettiva correlazione tra incentivi economici e miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva”.

“Il provvedimento rischia di minare la fiducia del cittadino nei confronti del medico il quale, agli occhi del paziente, potrebbe assumere decisioni per andare nella direzione di percepire l’incentivo economico”, hanno concluso i consiglieri.

(Lucia Paci)

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