“Devi cambiare il tuo medico? Lo puoi fare facilmente utilizzando il fascicolo sanitario elettronico”: è lo slogan comparso su grandi cartelloni pubblicitari, in numerose città dell’Emilia-Romagna, a partire dalle province di Rimini e Modena, e che finisce sotto accusa nell’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Marcello, e sottoscritta anche da Marta Evangelisti.
“I manifesti sono stati realizzati nell’ambito della campagna ‘Digitale facile’, promossa dalla Regione – spiega Marcello – e hanno suscitato numerose reazioni di sconcerto e malumore, in particolare tra i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, che vi hanno visto un messaggio offensivo e irrispettoso del loro ruolo professionale e della fiducia che ogni giorno i cittadini ripongono in loro”.
“Pubblicizzare il fascicolo sanitario elettronico è certamente utile, ma farlo in questo modo è fuori luogo e denigratorio – attacca poi Marcello -. Ho già espresso pubblicamente la mia contrarietà a questa campagna, definendola una delle più grandi offese che Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (Ader) potesse fare ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta”. La campagna in questione, si legge nell’atto ispettivo, è stata infatti gestita dalla direzione generale Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni e rientra tra le attività promosse dall’Agenda Digitale nell’ambito della misura del Pnrr, volta a favorire la diffusione delle competenze digitali e l’uso dei servizi online. “Tuttavia, – prosegue Marcello – il messaggio scelto tocca direttamente un tema sanitario, come la scelta e il cambio del medico di famiglia, e quindi avrebbe richiesto, per la sua delicatezza, un maggiore coordinamento con l’assessorato alle Politiche per la salute. Un messaggio che rischia di trasmettere l’idea che cambiare medico sia una procedura ordinaria o addirittura consigliabile, sminuendo il valore del rapporto di fiducia e continuità che rappresenta uno dei pilastri della medicina di base e della sanità territoriale”. Da qui l’interrogazione alla giunta con la quale Marcello chiede se si intenda sospendere o modificare la campagna in questione.
A rispondere in aula è la sottosegretaria Manuela Rontini, che chiarisce come la comunicazione usata sui manifesti sia stata pensata “per raggiungere persone che hanno bisogno di essere sensibilizzate sui temi del digitale”. “Si è usato un linguaggio semplice per mettere in evidenza un servizio o una necessità importante per la maggior parte degli utenti – prosegue -. Un linguaggio che ha aiutato a raggiungere uno dei soggetti target della campagna, che sono i cittadini stranieri o comunque quelle persone che, dal punto di vista linguistico, hanno più difficoltà”. Nel merito della campagna, Rontini spiega che “il cambio di medico è usualmente una situazione molto gravosa per il cittadino, situazione che si verifica non per scelta ma per eventi esterni, come il pensionamento del medico o un cambio di residenza. Si tratta di una situazione che spesso il cittadino subisce ed è per questo che si è ritenuto di utilizzarla nei manifesti, mostrando che, almeno per la parte burocratica, c’è un aiuto riscontrabile nel progetto sui servizi digitali”. Sul tema della sospensione della campagna, come richiesto dal consigliere Marcello, la sottosegretaria ha precisato che “la campagna è in esaurimento e, in futuro, ci sarà una maggiore attenzione nell’utilizzare toni ancora più inclusivi e ugualmente efficaci, anche coinvolgendo l’agenzia regionale di informazione e comunicazione”.
“Non sono contento della risposta – conclude Marcello nella sua replica -, ma prendo atto che anche la sottosegretaria ha capito l’errore, dicendo che la campagna è in esaurimento e in futuro questo tipo di campagne sarà rivisto. Immagino che i costi della campagna siano stati alti e su questo farò un accesso agli atti”. Sulla questione delle parole scelte, Marcello esprime perplessità: “Continuo a pensare che la dicitura ‘devi cambiare il tuo medico’ sia offensiva: si poteva optare per la scritta ‘devi scegliere il tuo medico’, solo per fare un esempio”.
(Brigida Miranda)



