La giunta si esprima sulla risoluzione approvata con i soli voti del centrosinistra nel corso di una recente seduta della commissione Giovani con cui è stata espressa solidarietà a Francesca Albanese.
A chiederlo è Fratelli d’Italia con un’interpellanza a prima firma Ferdinando Pulitanò e sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Alessandro Aragona ed Annalisa Arletti.
“Il recente rapporto presentato da Francesca Albanese ‘From the Economy of Occupation to the Economy of Genocide’ riscrive radicalmente la storia della nascita di Israele, reinterpretandola secondo uno schema ideologico che mira a minare la stessa legittimità dello Stato ebraico” sottolinea Pulitanò. “Per Albanese, il progetto sionista sarebbe stato fin dall’inizio un’“impresa coloniale aziendalizzata”, iniziata nel 1901 con l’acquisto di terre da parte del Jewish National Fund e culminata, attraverso una narrativa ininterrotta di occupazione e pulizia etnica, nella “Nakba” del 1948. Qui la storia – continua – viene gravemente e colpevolmente distorta: l’acquisto di terreni da parte di organizzazioni ebraiche nei primi decenni del XX secolo fu legale, pacifico, e avvenne spesso da parte di latifondisti assenti. Inoltre, attribuire la “Nakba” a un progetto coloniale e non a una guerra voluta dagli arabi è un grave falso storico. Gli arabi che non si unirono alle truppe restarono in Israele con pieni diritti”. Il consigliere descrive quella di Albanese come una narrazione che non solo mistifica i fatti, ma alimenta il pregiudizio, l’odio e la delegittimazione del diritto all’esistenza del popolo ebraico. Inoltre, “il documento non contiene alcuna menzione del terribile massacro del 7 ottobre 2023, compiuto da Hamas contro civili israeliani inermi, donne e bambini “, e per Pulitanò non si tratta di un dettaglio trascurabile ma di una rimozione.
“Albanese si è contraddistinta per un atteggiamento da militante politica di sinistra rilasciando dichiarazioni che nulla hanno a che fare con l’imparzialità e il rigore istituzionale che il suo incarico richiederebbe”, commenta il consigliere di FdI che ricorda come nella seduta della commissione dell’Assemblea Legislativa di giovedì scorso sia stata discussa e approvata, con il voto favorevole della maggioranza, una risoluzione per impegnare la giunta ad esprimere solidarietà e sostegno istituzionale alla relatrice Onu. In definitiva FdI chiede come il Presidente de Pascale e la Giunta valutino le frasi di Francesca Albanese, dichiarazioni per Pulitanò “spesso prive di fondamento storico e sicuramente macchiate di forte ideologia”, e se reputino opportuno averle espresso solidarietà dopo le gravi affermazioni di cui si è resa protagonista soprattutto negli ultimi mesi.
A rispondere è la sottosegretaria, Manuela Rontini: “La dottoressa Francesca Albanese – spiega – ha espresso in più occasioni delle opinioni che possono essere più o meno condivisibili. Per queste opinioni, senza che ci fosse alcun elemento che portasse a dimostrare che oltre alle opinioni espresse esistessero rapporti o situazioni di altro tipo, è stata sottoposta a sanzioni che ne limitano le libertà personali. Oltre che una cittadina italiana, Albanese è un relatore speciale delle Nazioni Unite e cioè una specialista indipendente nominata dal consiglio per i diritti umani che ha l’obiettivo di monitorare, promuovere e proteggere i diritti umani”.
Rontini ricorda che sul massacro del 7 ottobre 2023 le parole espresse dal presidente de Pascale sono sempre state di ferma condanna e che, in quell’occasione, da sindaco di Ravenna, aveva esposto la bandiera di Israele in municipio, mentre su quanto avvenuto in commissione Giovani ricorda come “la risoluzione su cui viene richiesta la valutazione del presidente de Pascale, si esprime nella difesa di una cittadina italiana che, per la sola ragione di aver espresso delle opinioni, viene limitata nella sua libertà dal Governo più potente del mondo. Ci saremmo aspettati parole di condanna nei confronti di come l’amministrazione americana ha agito nei confronti della dottoressa Albanese. Vale la pena ribadire che la Regione Emilia-Romagna ha promosso con tutte le proprie forze la pace tra israeliani e palestinesi e continuerà a farlo coerentemente con i valori della nostra costituzione repubblicana”.
Parole alla luce delle quali Pulitanò dice di non essere soddisfatto e ricorda come “il nostro gruppo assembleare ha sempre preso una posizione circa i provvedimenti dell’amministrazione Trump nei confronti della relatrice speciale, cioè quella di una censura, perché a differenza di molti altri, noi riconosciamo che un cittadino italiano vada sempre difeso. Abbiamo espresso solidarietà istituzionale ad una persona che, durante un’occupazione di un’università, si è fatta una foto dove c’era un manifesto che recitava ‘Palestina libera dal fiume al mare’. Quindi, preconizzando la distruzione, la dissoluzione, l’inesistenza dello stato di Israele: le azioni del presidente de Pascale, anche da sindaco, sicuramente non si sposano con la gravità e la partigianeria del comportamento della relatrice speciale”.
(Giorgia Tisselli)



