Sanità e welfare

Fdi: “Chiarire se esistono studi di fattibilità relativi a fusioni di aziende sanitarie”

Chieste anche le motivazioni organizzative ed economiche eventualmente alla base di tali ipotesi

“Chiarire se esistono studi di fattibilità, anche preliminari, relativi a nuove fusioni di Aziende sanitarie, e quali siano le motivazioni organizzative ed economiche alla base di tali ipotesi”.

I consiglieri di Fratelli d’Italia Ferdinando Pulitanò (primo firmatario) e Annalisa Arletti chiedono specifici lumi alla giunta “in seguito ad alcuni dibattiti svolti in sede assembleare relativi a possibili processi di fusione tra Aziende sanitarie del territorio regionale”.

Ricordando come nel 2020, con l’insediamento delle Direzioni generali, la Regione abbia dato un forte impulso all’integrazione tra Aziende Usl e Aziende Ospedaliero universitarie in uniche aziende provinciali, Arletti e Pulitanò, sottolineando anche come “in diverse occasioni i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno segnalato la mancanza di adeguata informazione e coinvolgimento dei lavoratori nei processi decisionali” e rimarcano anche come il modello di governance sanitaria “necessita di trasparenza e di garanzie di partecipazione attiva, specialmente in vista di scelte che possono avere impatti significativi sui livelli occupazionali e sulla qualità dei servizi”.

Rifacendosi ai vari iter ferraresi, parmensi, romagnoli e modenesi, i consiglieri chiedono quindi se esistono studi, anche preliminari, relativi a nuove fusioni e, ricordando “gli oltre tre miliardi di risorse aggiuntive stanziate per la sanità nella legge di bilancio 2025, con una particolare attenzione alla stabilizzazione dei precari e al rafforzamento della medicina territoriale”, chiedono anche “quali ricadute occupazionali e organizzative siano state valutate, con particolare riferimento alla stabilità contrattuale del personale”.

Nel sollecitare eventuali dettagli su tavoli di confronto con rappresentanze sindacali e professioni sanitarie, nonchè con le Conferenze territoriali socio-sanitarie competenti in merito a tali processi, Pulitanò e Arletti affidano infine all’esecutivo regionale anche l’auspicio affinché venga “garantito un percorso di partecipazione strutturata dei lavoratori nelle scelte di governance sanitaria”.

(Luca Boccaletti)

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