Sanità e welfare

Mastacchi (Rete Civica): “Facilitare l’acquisizione della qualifica di operatore socio-sanitario”

Il consigliere auspica una parziale revisione della Delibera di giunta 1307 dell’agosto scorso in cui la Regione, recependo l’accordo Stato-Regioni del 2024, definiva il percorso per la formazione dell’operatore socio-sanitario (OSS), figura centrale per il funzionamento dei servizi socio sanitari territoriali

“Facilitare l’acquisizione di operatore socio-sanitario ripristinando nel percorso formativo il riconoscimento dell’esperienza lavorativa acquisita”. Marco Mastacchi (Rete Civica) auspica una parziale revisione della Delibera di giunta 1307 dell’agosto scorso in cui la Regione, recependo l’accordo Stato-Regioni del 2024, definiva il percorso per la formazione dell’operatore socio-sanitario (OSS), figura centrale per il funzionamento dei servizi socio sanitari territoriali.

“Le disposizioni attualmente in vigore per la formazione della figura dell’OSS -specifica il consigliere- prevedono la riduzione della durata del percorso formativo di mille ore solo per coloro che sono in possesso di titoli pregressi ottenuti attraverso percorsi di istruzione o formazione, mentre non è più applicabile la riduzione delle ore di formazione in relazione all’esperienza lavorativa maturata”.

Per Mastacchi queste disposizioni non riconoscono quindi in modo adeguato le specificità territoriali, sociali ed economiche dei territori regionali, soprattutto di quelli montani e delle aree interne. “In questi contesti -specifica ancora Mastacchi- la carenza di personale qualificato rappresenta una criticità strutturale già consolidata, mentre le condizioni di accesso alla formazione risultano significativamente più complesse”.

Nel sottolineare come un percorso formativo di mille ore possa rappresentare “un ostacolo concreto per molti operatori già attivi nel settore socio-assistenziale, spesso impiegati con contratti a tempo determinato, part-time o con retribuzioni contenute, carichi lavorativi ben poco compatibili con un percorso formativo così oneroso e anche con grandi distanze da compiere verso i centri di formazione”, Mastacchi rimarca “la grave distorsione del principio di equità che si va a delineare oltre a contraddire i principi sul riconoscimento delle competenze non formali sanciti dalle politiche europee e nazionali in materia di formazione e lavoro”.

Da qui l’atto ispettivo presentato con l’auspicio per specifiche azioni “per riconoscere e valorizzare l’esperienza professionale maturata sul campo da operatori già attivi nel settore socio-assistenziale, attraverso strumenti concreti di riqualificazione e accesso semplificato alla qualifica OSS” che tanta parte avranno nel rafforzamento dei servizi socio-sanitari soprattutto nelle zone interne e montane dei nostri territori”.

(Luca Boccaletti)

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