Tempi certi per l’istruttoria, l’approvazione e l’erogazione dei contributi previsti per le delocalizzazioni di immobili nei territori segnati dalle alluvioni del 2023 e 2024, in particolare nella Val di Zena (Bologna). Celerità, trasparenza e uniformità nella gestione delle pratiche da parte della struttura commissariale. Sono le richieste contenute in un’interrogazione di Marco Mastacchi (Rete Civica) che a tal fine sollecita la Regione a istituire un tavolo di confronto permanente con Commissario straordinario, Comuni, Città Metropolitana e comitati territoriali, per garantire una governance partecipata e una progettualità condivisa nella gestione delle delocalizzazioni e nella pianificazione degli interventi strutturali di prevenzione del dissesto idrogeologico.
“La delocalizzazione – ha precisato Mastacchi – deve essere considerata solo come estrema ratio, da attuare esclusivamente dopo la realizzazione di tutte le opere necessarie alla messa in sicurezza del territorio, e non in sostituzione delle stesse. Pur riconoscendo la necessità di valutare alcune ipotesi di delocalizzazione, è fondamentale che tali processi siano accompagnati da adeguate misure di supporto e assistenza. Occorre tenere in considerazione che i cittadini hanno edificato le proprie abitazioni in conformità alle normative vigenti e con regolari titoli abilitativi e pertanto non possono essere ritenuti responsabili della localizzazione originaria degli immobili”.
“Gli abitanti della Val di Zena – ha aggiunto – ribadiscono che il nodo centrale non è la delocalizzazione, bensì la messa in sicurezza del territorio. La giunta regionale si era impegnata ad adottare misure efficaci e tempestive per la prevenzione del dissesto idrogeologico. In particolare, una mia risoluzione sollecitava un’azione strutturata per la sicurezza del territorio ma, a oltre un anno dagli eventi alluvionali, si registrano ancora gravi ritardi e incertezze da parte dell’Autorità di Bacino del Po e dell’Agenzia regionale nella realizzazione di tali interventi. Fra l’altro, le procedure per l’accesso ai contributi risultano particolarmente complesse e onerose, sia per la quantità di documentazione richiesta sia per la necessità di asseverazioni tecniche nonché per il coinvolgimento di una Commissione tecnica straordinaria, la cui composizione e ruolo non sono stati adeguatamente chiariti”.
Per questi motivi Mastacchi ha presentato l’atto ispettivo che chiede chiarezza, trasparenza delle pratiche e tempistiche certe.
(Lucia Paci)



