“La Regione renda noto i nuovi progetti di sbarramento (barrieramento ndr) contro la diffusione della pesta suina africana (Psa) promuovendo incontri pubblici, conferenze territoriali o altri strumenti di consultazione con i comuni e le comunità interessate”.
La capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti sollecita la giunta regionale sul tema della Psa anche per sapere “quali studi di impatto paesaggistico, ambientale e socioeconomico siano stati effettuati o risultino previsti in relazione alla realizzazione del barrieramento di circa 136 km lungo l’asse ferroviario e se siano previsti interventi anche sul tratto della Porrettana, come richiesto da diversi territori e soggetti locali”.
Evangelisti interviene sul tema della peste suina africana (PSA) dopo le presentazioni ufficiali del Commissario straordinario contro la PSA che, oltre alle barriere sul tratto ferroviario Bologna-Viareggio per un totale di 136 chilometri, prevedono “l’individuazione di estese zone soggette a restrizione (Zone CEV, ZR I, ZR II, ZR III e zone bianche), con significative limitazioni all’attività venatoria e specifiche misure di depopolamento del cinghiale”.
Ricordando come le zone di diffusione della Psa interessino aree prossime la Toscana, la capogruppo sollecita un coordinamento interregionale delle azioni di prevenzione e contenimento e sottolinea i “rilevanti impatti ambientali, paesaggistici ed economici, che deriverebbero da tali misure, rendendo necessario un ampio e preventivo confronto con i territori coinvolti, mentre il ruolo delle associazioni venatorie, pur riconosciuto all’interno dei documenti tecnici sotto il profilo operativo, non risulterebbe definito in modo strutturato nell’ambito della programmazione strategica regionale”.
Dalla situazione esposta trae origine l’atto ispettivo in cui, oltre ai quesiti principali, si chiede se analoghi barrieramenti siano previsti anche sul tratto ferroviario della Porrettana “come richiesto da diversi territori e soggetti locali”.
Venendo poi alle associazioni venatorie, Marta Evangelisti chiede il perché del mancato coinvolgimento nei processi decisionali e nella pianificazione delle misure di contrasto alla Psa a fronte della loro attività nella ricerca delle carcasse e nel supporto ai vari ambiti territoriali di caccia. Nel sollecitare il dettaglio degli interventi di depopolamento effettuati per ciascuna tipologia di zona comprensivi dei risultati prodotti sotto il profilo epidemiologico, la capogruppo chiede infine “quali iniziative intenda assumere la Regione per migliorare il coordinamento tra Commissario Straordinario, AUSL, ATC, associazioni venatorie, Comuni e tutti i soggetti coinvolti, al fine di assicurare un approccio integrato che concili le esigenze di tutela sanitaria, la protezione del territorio e il pieno coinvolgimento delle comunità locali”.
(Luca Boccaletti)



