Infrastrutture e trasporti

Nel 2024-2025 5 morti e 116 feriti in più sulle strade dell’Emilia-Romagna. Cresce la richiesta di controlli e educazione/VIDEO

Marco Pollastri, presidente dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale e vittime della strada, è intervenuto nel corso della commissione Territorio. La posizione dei consiglieri regionali

Più educazione stradale e maggiori controlli per contrastare l’aumento dei morti sulle strade emiliano-romagnole. Nel primo semestre del 2025, infatti, i morti da Piacenza a Rimini sono aumentati di 5 unità, interrompendo il costante calo dei decessi “on the road” del periodo 2019-2024 che aveva fatto segnare un -22,4%.

Idee e proposte sono emerse nel corso della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Paolo Burani che, all’interno delle iniziative per la prima edizione degli Stati generali della sicurezza in Emilia-Romagna, ha audito il presidente dell‘Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale e vittime della strada Marco Pollastri. 

“L’educazione stradale è fondamentale per la nostra società: quando parlo di sicurezza stradale non mi riferisco solo alla velocità, ma alla qualità della vita e dell’ambiente”, spiega Burani. Sulla stessa linea l’assessora alla Mobilità Irene Priolo che ricorda come “dobbiamo riflettere sui numeri degli incidenti, delle vittime e dei feriti sulle strade e agire di conseguenza a partire dalla pianificazione delle città”.

“Gli effetti dell’incidentalità stradale non si misurano solo nel numero, pur drammatico, di vittime e feriti, ma anche nell’impatto che hanno sulla qualità della vita nelle nostre città e nei territori”, spiega il presidente dell’Osservatorio Marco Pollastri che ricorda che bisogna “affrontare questa sfida significa promuovere una nuova cultura della mobilità sicura, costruita su un approccio integrato, intersettoriale e interdisciplinare. Un percorso che richiede il contributo congiunto di istituzioni, enti, associazioni, mondo della ricerca e cittadini, in un’azione di rete capace di produrre risultati concreti e duraturi: gli Stati Generali rappresentano un momento di confronto e condivisione sulle azioni in corso, sulle criticità ancora aperte e sulle possibili soluzioni da mettere in campo per rendere le nostre strade più sicure per tutti”.

Parere condiviso da Caterina Bonvicini e Alessandro Rossi, intervenuti in rappresentanza dell’Anci dell’Emilia-Romagna, e da Claire Depre, rappresentante dell’Unione europea. Bonvicini e Rossi sottolineano l’importanza di politiche pubbliche che da un lato portino alla riduzione della velocità e alla tutela dei ciclisti attraverso l’aumento delle piste ciclabili, dall’altro convincano le persone a migliorare la propria guida a vantaggio della sicurezza stradale e della tutela dell’ambiente. Depre, invece, ricorda come Bruxelles stia realizzando un concreto progetto di educazione stradale a livello europeo.

“Con un finanziamento ottenuto dalla Presidenza del Consiglio attraverso Upi (Unione province italiane) stiamo mandando avanti un progetto che riguarda le cinque province emiliano-romagnole maggiormente a rischio per numero di incidenti, vittime e decessi (Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Rimini e Parma): insieme alla Prefettura e alla Polizia polizia stradale di Ravenna e a tutte le Polizie Locali provinciali faremo attività di educazione stradale nelle scuole, a partire dal contrasto alla guida sotto effetto di alcol e stupefacenti”, spiega Lorenza Mazzotti, del Corpo di Polizia provinciale di Ravenna, che ricorda come non sia vero che gli autovelox servono a “a fare cassa”, ma riducono la velocità e di conseguenza gli incidenti, i feriti e i morti.

Il dibattito tra i consiglieri

“L’aumento dei morti sulle strade è preoccupante: siamo molto preoccupati perché c’è una certa politica che attacca i sindaci che fanno scelte coraggiose e invita i cittadini a ignorare le regole”, spiega Simona Larghetti (Avs), mentre Marco Mastacchi (Rete civica) si concentra sulla città di Bologna ricordando come l’alto numero di cantieri nel capoluogo emiliano abbia l’effetto di rallentare di molto la velocità media col rischio che i numeri in discussione siano falsati al ribasso.

“Per ridurre gli incidenti stradali occorre aumentare il trasporto pubblico che riduce i mezzi privati: occorre migliorare la qualità delle nostre strade e aumentare l’educazione stradale a partire dai ragazzi e dalle ragazze delle scuole’, spiega Vincenzo Paldino (Civici), mentre Lodovico Albasi (Pd) ricorda l’importanza di snellire i tempi e gli adempimenti burocratici necessari per installare un autovelox fisso e la necessità di aumentare il numero di agenti della polizia locale, specie nei piccoli Comuni. “I numeri degli incidenti dimostrano come la Regione abbia fatto bene a lavorare in questi anni e serva ancora più rafforzare la collaborazione tra tutte le istituzioni e il mondo della scuola”, sottolinea Fabrizio Castellari (Pd).

“Occorre potenziare i corsi di guida sicura e migliorare la qualità delle strade, ma quello che sbagliato è la strumentazione in chiave ideologica del tema sicurezza stradale”, spiega Priamo Bocchi (FdI).

“Veniamo da un fine settimana di incidenti stradali: serve potenziare la prevenzione, spiace che negli ultimi anni il governo abbia deciso di ridurre i fondi per gli enti locali, riducendo così la sicurezza sule strade”, ricorda Daniele Valbonesi (Pd).

I numeri

A livello regionale, da gennaio a giugno 2025 si registra una lieve inversione di tendenza riguardo al numero di morti e feriti negli incidenti stradali. Infatti, a fronte di 24 incidenti in meno (da 8.125 a 8.019), ci sono stati 5 vittime in più (da 128 a 133) e 116 feriti in più (da 10.463 a 10.579). In particolare sempre confrontando il primo semestre 2024 con lo stesso periodo del 2025 in provincia di Bologna gli incidenti passano da 1.925 a 1991, i decessi da 25 a 26 e i feriti da 2.483 a 2.658; nel Ferrarese calano tutti gli indicatori con gli incidenti che passano 574 a 537, i decessi da 15 a 11 e i feriti da 736 a 712; nella provincia di Forlì-Cesena gli incidenti passano da 719 a 742, i decessi da 14 a 10 e i feriti da 904 a 941; nel Modenese gli incidenti da 1.324 a 1.331, i decessi da 17 a 25 e i feriti da 1756 a 1715; in provincia di Parma gli incidenti passano da 848 a 834, i decessi da 9 a 10 e i feriti da 848 a 834; nel Piacentino gli incidenti passano da 694 a 668; i decessi da 16 a 18, i feriti 694 a 668; in provincia di Ravenna gli incidenti passano da 813 a 794, i decessi sono 16 invariati e i feriti passano da 1.044 a 1.069; in provincia di Reggio Emilia gli incidenti passano da 875 a 864, i decessi da 8 a 12 e i feriti da 1.150 a 1.130; a Rimini gli incidenti passano da 699 a 702, i decessi da 8 a 5 e i feriti da 848 a 852.

Se consideriamo la tipologia di strada il maggior numero di incidenti è avvenuto sulle strade urbane dove sono stati 5.727, facendo registrare 50 morti e 7.133 feriti, mentre sulle strade extraurbane gli incidenti sono stati 2.382, con 83 decessi e 3.446 feriti. Considerando la tipologia di veicolo coinvolto i decessi di soggetti a bordo di autovettura passano da 48 a 54, da 31 a 28 quelli a bordo di motocicli, da 12 a 20 i ciclisti e da 20 a 16 i pedoni.

Se il 2025 ha fatto registrare un aumento dei decessi, dal 2009 al 2024 i morti sulle strade emiliano-romagnole sono stati 273 (- 2,15% rispetto all’anno precedente), i feriti sono stati 21.632, gli incidenti 16.758 (con rispettivamente -0,85% feriti e -0,30% rispetto all’anno precedente). Sempre fino 20204, con 221 morti contro 52 gli uomini risultano ancora nettamente più numerosi delle donne e rispetto all’età sono gli over75 quelli più presenti nei dati relativi alla mortalità seppure tutti in calo rispetto al 2019. Per quanto riguarda i feriti si conferma un numero superiore degli uomini rispetto alle donne, ma qui la fascia d’età più interessata è quella che va dai 18 ai 23 anni.

Il numero di incidenti è sostanzialmente omogeneo dal lunedì al sabato e registra un importante calo la domenica. Rispetto agli orari dal lunedì al venerdì i picchi di incidenti si registrano intorno alle 8 e poi alle ore 18. Il sabato intorno alle 12 e sempre intorno alle 18. La domenica invece non ha par6colari picchi se non alle 11 e alle 18.

(Luca Molinari)

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