La giunta si attivi, in sede di conferenza Stato-Regioni e in ogni altra opportuna sede di confronto con il Governo, affinché siano salvaguardate e incrementate le risorse destinate agli enti territoriali. E’ la richiesta che arriva con una risoluzione del Partito democratico a prima firma di Fabrizio Castellari, sottoscritta anche dai colleghi di partito Matteo Daffadà, Barbara Lori, Maria Costi, Andrea Costa, Lodovico Albasi, Anna Fornili, Raffaele Donini, Luca Giovanni Quintavalla, Eleonora Proni, Paolo Calvano, Valentina Ancarani, Elena Carletti, Niccolò Bosi, Ludovica Carla Ferrari, Gian Carlo Muzzarelli e dai civici con de Pascale, Giovanni Gordini e Vincenzo Paldino.
Nell’atto di indirizzo, in particolare, si chiede che siano garantite alle Regioni le risorse per il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), che siano assegnate alle Province risorse pluriennali per la manutenzione della rete viaria, l’edilizia scolastica e lo sviluppo delle aree interne e montane, e che siano salvaguardate le risorse destinate ai Comuni, con particolare riferimento a quelle necessarie per l’assistenza ai minori affidati, agli alunni con disabilità, ai servizi sociali, all’assistenza verso le persone non autosufficienti, alle politiche per la casa e al trasporto pubblico locale. Il tutto, nella consapevolezza che ciascun ente “secondo il proprio livello di prossimità istituzionale e amministrativa garantisce l’erogazione di servizi pubblici fondamentali per i cittadini”, affermano i firmatari.
Secondo i consiglieri, il disegno di legge di bilancio 2026-2028, predisposto dal Governo, “conferma misure di riduzione, accantonamento e rimodulazione delle risorse destinate alle autonomie territoriali, con possibili ripercussioni sulla capacità degli enti locali stessi di garantire i servizi essenziali ai cittadini e continua a non essere in grado di rispondere ai bisogni della finanza locale”.
Partito democratico e Civici vanno avanti evidenziando che “la legge di bilancio 2025 stabilisce, per le Regioni a statuto ordinario, un contributo aggiuntivo alla finanza pubblica pari a 280 milioni di euro per il 2025, 840 milioni per ciascuno degli anni 2026-2028 e 1.310 milioni per il 2029. Nell’ambito di tali contributi, la spesa corrente delle Regioni è stimata subire una contrazione significativa, dovuta a tagli e accantonamenti, pari a circa 460 milioni di euro per il 2026”. “Nel contempo, “le Province hanno evidenziato uno squilibrio di parte corrente stimato in oltre 920 milioni di euro e la necessità di istituire un fondo pluriennale da 1,5 miliardi di euro per la messa in sicurezza e l’ammodernamento dell’edilizia scolastica, nonché un fondo da 300 milioni annui per il monitoraggio e la messa in sicurezza delle gallerie sulle strade provinciali”. A ciò si aggiungono le preoccupazioni espresse dai Comuni, che evidenziano una riduzione dei trasferimenti e una difficoltà crescente nella copertura delle spese obbligatorie di funzionamento: tra le emergenze più rilevanti vi sono la copertura per l’assistenza ai minori affidati, per gli studenti con disabilità, per i minori stranieri non accompagnati, oltre all’insufficienza delle risorse per il trasporto pubblico locale.
Da qui l’atto di indirizzo, con cui si chiede alla giunta regionale di rappresentare tali difficoltà in ogni sede opportuna, anche alla luce delle audizioni di ANCI, UPI e Conferenza delle Regioni presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato che hanno evidenziato una valutazione unanime di forte preoccupazione e criticità sul testo della manovra.
(Brigida Miranda)



