La Regione definisca standard minimi di apertura festiva uniformi per i musei beneficiari di contributi regionali alla luce delle competenze attribuite dalla legge 18 in materia di programmazione, conservazione, valorizzazione, promozione e fruizione dei beni culturali. A tal fine aggiorni gli strumenti attuativi della legge inserendo linee di intervento volte alla fruizione festiva, alla gestione coordinata degli orari e a criteri qualitativi misurabili. Sono le richieste contenute in un’interrogazione di Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) che propone “l’introduzione di un monitoraggio strutturato dei dati di apertura, orari e affluenze, l’obbligo di reportistica annuale fino all’entrata in funzione del portale ERitage (indicato come soluzione futura per la raccolta dei dati) e la creazione di una piattaforma unica regionale dedicata alle aperture festive e alla fruizione coordinata dei musei, anziché limitarsi a rinviare alla piattaforma nazionale”.
“In una precedente interrogazione – ha ricordato il consigliere – chiedevo alla giunta di attivare standard minimi di apertura nei giorni festivi, un monitoraggio regionale dei dati di fruizione e una piattaforma informativa unica, sulla base delle prerogative della legge 18. L’assessora alla Cultura Allegni rispondeva che ‘allo stato attuale non è previsto in capo alla Regione un sistema di coordinamento degli orari di apertura nella legittimità del principio di sussidiarietà’. Un’affermazione limitativa rispetto alle competenze attribuite alla Regione dalla stessa legge, che prevede esplicitamente funzioni di indirizzo e definizione di standard di qualità. Nella risposta si precisava inoltre che ‘le spese per personale, custodia, accoglienza non sono considerate ammissibili nei bandi della legge’ e che ‘non sono oggetto di raccolta e monitoraggio sistematico i dati sulle aperture, sugli orari festivi e sulle affluenze”.
“L’assessore affermava inoltre – ha aggiunto Tagliaferri – che la Regione ha recepito i Livelli uniformi di qualità (Luqv), standard minimi obbligatori per l’accreditamento al Sistema museale nazionale, che tuttavia non vengono utilizzati come criteri di ammissibilità ai finanziamenti previsti dalla legge 18”.
Da questi presupposti Tagliaferri ha presentato l’atto ispettivo per sapere “se è confermato che nei bandi non sono considerate ammissibili le spese relative a personale, custodia e accoglienza, e su quale fondamento normativo tale interpretazione si basi”, “per quale motivo, dal 2018, anno di introduzione dei Luqv, tali standard non siano stati inseriti come requisito di ammissione ai bandi”. Il consigliere sollecita dunque a introdurre i Luqv come criterio obbligatorio o premiale nei futuri bandi della legge 18, al fine di garantire omogeneità e qualità nella distribuzione dei fondi.
“La giunta spieghi infine – ha concluso Tagliaferri – le differenze funzionali, operative e informative tra: piattaforma nazionale Musei Italiani, catalogo regionale e il nuovo portale ERitage specificando le rispettive finalità e quali servizi offrono e per quali utenti. Va inoltre valutato se è necessaria la coesistenza di tre piattaforme per evitare uno spreco di risorse”.
(Lucia Paci)



