“Quante consulenze legali sono state affidate all’esterno dalla Giunta regionale e per quali importi a partire dall’inizio della legislatura?
A chiederlo è Giulia Gibertoni (M5s) in un’interrogazione dove evidenzia che “la Regione Emilia-Romagna e molti enti sub regionali hanno al loro interno un ufficio legale, e personale abilitato alla professione legale”, per cui “il ricorso alle collaborazioni esterne si giustifica solo in presenza dell’impellente necessità di far fronte a una esigenza di carattere eccezionale e peculiare, che comporta il ricorso a competenze specifiche, non rinvenibili all’interno della struttura burocratica”. “Diversamente, – aggiunge- l’amministrazione è tenuta a utilizzare le risorse professionali di cui dispone, oppure a tenere conto delle mutate necessità in sede di programmazione triennale dei fabbisogni, ricorrendo eventualmente alle procedure di progressione verticale o orizzontale o facendo ricorso alle procedure di mobilità, anche attraverso avvisi e procedure selettive”.
Gibertoni ribadisce che “corollario di questi fondamentali interessi e valori di rango costituzionale è il principio secondo cui l’amministrazione deve avvalersi prioritariamente delle proprie strutture organizzative”.
“Deve quindi ritenersi illecito e fonte di responsabilità- sottolinea- il conferimento di un incarico diretto a celare, sotto le mentite spoglie di consulenza, un’attività che può essere svolta da personale interno e già retribuito dall’amministrazione”.
La consigliera segnala inoltre che “in molti atti di assegnazione di incarichi all’esterno non è compreso alcun riferimento alla verificata impossibilità di farvi fronte, né appare verosimile che l’avvocatura regionale non possa fare fronte a ricorsi per accesso di atti o difese routinarie”.
Gibertoni vuole quindi sapere quali studi siano stati affidati, negli ultimi cinque anni, a legali esterni, per quali importi e per quali motivi, se il presidente della Regione disponga o meno di uno staff legale (o singolo avvocato) per le specifiche problematiche legate al proprio ruolo e alle attività commissariali della presidenza, quanti e quali enti regionali e sub regionali dispongano di un ufficio legale a loro interno.
La consigliera domanda infine se non si ritenga opportuno, in caso si renda necessario il ricorso a consulenze legali esterne, valutare l’ipotesi di convenzione con gli ordini professionali in modo da favorire la contrazione dei costi e la crescita professionale dei giovani professionisti.
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