“A partire dal 5 settembre, secondo notizie stampa, chiuderà lo sportello Cup all’interno del padiglione 25 dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dedicato alle prenotazioni di visite e esami di primo livello”: questo provvedimento “coincide con lo smembramento della società partecipata dalla Regione Cup 2000 e avviene, per ironia della sorte, proprio dove nacque il primo sportello, cioè al Sant’Orsola”.
A segnalarlo è Silvia Piccinini (M5s) in un’interrogazione dove chiede alla Giunta di attivarsi perché questo sportello Cup continui a svolgere le attuali funzioni e vuole sapere a fronte di quali numeri e dati oggettivi si sia ritenuto di doverlo chiudere.
La consigliera riferisce inoltre che “nella campagna informativa realizzata dall’Ausl di Bologna sui diversi canali di accesso alle prestazioni sanitarie, la cosiddetta ‘Sanità a Km 0’, non è presente alcuna informazione sulla chiusura dello sportello Cup del Sant’Orsola” e che “la Regione, in quanto socio di CUP2000, ha avallato la riorganizzazione della società pur sapendo che i percorsi di internalizzazione delle attività di front office delle Aziende sanitarie avrebbero portato alla chiusura di numerosi sportelli Cup, tra cui quello del Sant’Orsola”.
“Ciò che oggi si realizza- scrive Piccinini- è esattamente quanto nel 2013 l’assessore alla Sanità escluse tassativamente nella seduta dell’Assemblea di martedì 22 ottobre”, quando affermò “è necessario escludere, anche qui con un fine di chiarezza e di univocità d’informazione, alcune questioni che non sono oggetto di discussione. La prima: la volontà di un grado maggiore o diverso di integrazione tra CUP 2000 e Lepida non è mai stata oggetto di discussione da parte dei soci e non è nella volontà dei soci”.
A parere dell’esponente del M5s, dunque, “la chiusura di questo sportello Cup non rappresenta esclusivamente un vistoso arretramento dei servizi per la collettività, ma anche l’accentramento delle attività di produzione e gestione delle prenotazioni in capo a un unico soggetto che diviene, di fatto, controllore e controllato” e “tale accentramento fa venir meno il ruolo del ‘soggetto terzo’ che la società Cup2000 ricopriva”.
“I dati sulle liste d’attesa saranno gestiti per il futuro direttamente dal servizio sanitario, – evidenzia Piccinini- facendo venire meno l’imparzialità, la trasparenza e la verifica dell’efficienza del prodotto sanitario fornito ai cittadini, nonché, la garanzia di un monitoraggio imparziale sull’accesso dei cittadini al sistema delle cure”.
La consigliera domanda quindi se si ritenga possano intervenire conflitti d’interesse quando lo stesso soggetto riveste il ruolo di produttore di servizi e di analisi sull’efficienza dello stesso prodotto sanitario fornito ai cittadini e quando si realizzi, come nel caso in questione, l’accentramento delle attività di produzione e gestione delle prenotazioni in capo a un unico soggetto che diviene di fatto controllore e controllato.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)