COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Trasporti. Casadei (M5s): “Ripristinare fermate Frecciarossa a Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza”

Le fermate saranno soppresse dal 15 dicembre. “Tale modifica – afferma Casadei -comporta la totale perdita dell’unico collegamento diretto da Roma verso i principali capoluoghi emiliani della via Emilia”

La giunta si attivi, per quanto di competenza, per reintrodurre le fermate del Frecciarossa 9330 nelle stazioni di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza – dato che dal 15 dicembre saranno soppresse – o, in alternativa, per individuare soluzioni equivalenti volte a garantire un collegamento diretto serale da Roma Termini ai capoluoghi emiliani.

A chiederlo, con un’interrogazione alla giunta, è il consigliere del Movimento 5 stelle Lorenzo Casadei. 

“Il Frecciarossa 9330 parte da Roma Termini alle 19:50 e giunge a Milano Centrale alle 00:25 circa, consentendo a lavoratrici, lavoratori, pendolari, studenti e turisti di rientrare nelle città intermedie della via Emilia senza ulteriori cambi di treno – spiega Casadei -. Dal 15 dicembre prossimo, con l’entrata in vigore del nuovo orario, questo treno sarà instradato sulla linea ad alta velocità Bologna–Milano, con soppressione delle fermate intermedie di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza e con l’istituzione della fermata alta velocità Mediopadana di Reggio Emilia”. Tale modifica, rimarca Casadei, pur determinando una riduzione dei tempi di percorrenza per i passeggeri che viaggiano direttamente tra Roma e Milano (l’arrivo a Milano è anticipato alle 23:35), “comporta la totale perdita dell’unico collegamento diretto da Roma verso i principali capoluoghi emiliani della via Emilia”.

Casadei evidenzia anche che i collegamenti offerti da Frecciarossa e Italo, tra Roma e Milano, sono circa 150 al giorno, con una frequenza fino a 10 minuti nelle principali fasce orarie, mentre il Frecciarossa 9330 rappresenta l’unico servizio diretto di rientro serale da Roma verso Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. “La soppressione delle fermate intermedie induce alla necessità di cambio treno a Bologna Centrale, con disagi legati allo spostamento dalla stazione alta velocità sotterranea ai binari di superficie, soprattutto per le persone a mobilità ridotta e famiglie con bambini, e ai tempi di attesa delle coincidenze” aggiunge il consigliere.

Secondo il consigliere, dunque, queste variazioni appaiono “in contrasto con l’esigenza di garantire una mobilità ferroviaria capillare, integrata e sostenibile lungo la via Emilia, al servizio di un territorio ad altissima densità abitativa e produttiva”. A ciò si aggiunge il fatto che la stazione alta velocità Mediopadana di Reggio Emilia “è priva di servizi e infrastrutture che la colleghino in modo diretto e frequente con le principali città del bacino di riferimento come Modena, Carpi, Sassuolo, Suzzara, Parma e altri centri limitrofi e non svolge appieno la funzione di hub integrato di area vasta”.

Da qui l’interrogazione alla giunta, alla quale si chiede di intervenire per porre rimedio a tali criticità e se sia a conoscenza dei motivi forniti da Trenitalia a giustificazione di tale scelta. Infine, si chiede all’esecutivo regionale se intenda porre al centro delle politiche infrastrutturali il rafforzamento dei collegamenti su ferro tra Mediopadana e i principali centri del territorio, integrando al meglio gli orari tra i servizi dell’Alta Velocità e quelli regionali, in modo da rendere realmente fruibili questi collegamenti anche da parte delle comunità locali e non solo lungo l’asse Roma-Milano.

(Brigida Miranda)

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