Un pasticcio di comunicazione tra la Regione e il Comune di Sant’Agostino, nel ferrarese, ha messo a rischio multa oltre 200 tartufai che si erano presentati regolarmente lo scorso primo settembre al bosco della Panfilia per l’inizio della raccolta. La data era stata fissata da una comunicazione “verbale” della Provincia di Ferrara al Comune, basata sulla delibera che anticipa il riordino del settore licenziata da viale Aldo Moro il primo agosto.
Lo raccontano in un’interrogazione alla giunta i consiglieri della Lega Alan Fabbri (capogruppo) e Marco Pettazzoni che invitano la giunta a “effettuare piani di rilancio per la salvaguardia e la diffusione del prodotto tartufo e se, a questo proposito, voglia coinvolgere le associazioni interessate”.
L’inghippo nasce dal fatto che la Regione ha deciso di confermare per quest’anno la data di apertura della stagione antecedente il riordino. Dunque, per Ferrara vale la delibera provinciale 48/2015 che fissava l’inizio della raccolta il 15 settembre.
Considerato quindi che “il provvedimento e la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna avveniva solo il 24 agosto 2016, senza che probabilmente fosse intrapreso alcun accordo tra Regione e Comune di Sant’Agostino per informare gli operatori”, Fabbri e Pettazzoni chiedono “per quali ragioni sia mancata una comunicazione istituzionale adeguata tra le parti interessate”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(Marco Sacchetti)