Governo locale e legalità

Question time Carletti (Pd): “Mantenere il personale delle prefetture per la lotta alle infiltrazioni mafiose”

I consiglieri chiedono di aprire un confronto con il ministero. La sottosegretaria Rontini: “In corso la stesura di un protocollo per non disperdere le professionalità”

La Regione apra un confronto col ministero dell’Interno in merito al mantenimento nelle prefetture del personale di supporto alle istruttorie relative alle iscrizioni delle imprese nelle white lists. Questi dipendenti, per oltre un decennio, hanno maturato una specifica preparazione che sarebbe irragionevole disperdere. È la richiesta posta in un’interrogazione a risposta immediata in Aula a prima firma Elena Carletti (Pd).

“Nel 2024 in Emilia-Romagna sono state emesse 109 interdittive antimafia, misure di natura preventiva che hanno lo scopo di contrastare le infiltrazioni mafiose nelle attività economiche, collocando la regione al terzo posto in Italia dopo Campania e Sicilia. La maggior parte delle stesse riguarda la prefettura di Reggio Emilia” ha premesso Carletti, per poi sottolineare che “questo è il risultato dell’efficacia delle attività svolte dalle prefetture nel verificare la storia delle aziende che richiedono di poter lavorare col pubblico, allo scopo di attestarne l’assenza di infiltrazioni della criminalità organizzata”.

“Dopo il sisma del 2012 – ha aggiunto la consigliera – per potenziare gli uffici antimafia delle prefetture del ‘Cratere’, un accordo col ministero degli Interni aveva consentito di aumentare di 18 unità il personale a disposizione delle prefetture di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna, per lo svolgimento di questa attività, a fronte dell’incremento significativo delle pratiche legate alla ricostruzione post-sisma. Quel personale, mai stabilizzato, è rimasto negli anni successivi a lavorare sulle informative antimafia collegate alle white list che certificano le imprese. Ciò fino a settembre scorso, quando il ministero ha ritenuto di non rinnovare l’accordo in scadenza e i funzionari che da oltre un decennio lavoravano negli uffici governativi sono stati riassorbiti dalla Regione e destinati a diverse mansioni. Questa scelta finisce col disperdere la preziosa esperienza maturata dal gruppo, che ha contribuito a fare della prefettura di Reggio un modello nella lotta alle infiltrazioni malavitose”.

L’atto è stato sottoscritto anche da Maria Laura Arduini, Anna Fornili e Andrea Costa.

Ha risposto la sottosegretaria alla presidenza di giunta Manuela Rontini: “Per non disperdere le competenze e mantenere l’occupazione ai fini della stabilizzazione del personale, al 29 settembre 2025 la Regione Emilia-Romagna è subentrata nei 12 contratti ancora attivi in forza al commissario  per la ricostruzione. Il personale è stato quindi assegnato all’Agenzia per  la sicurezza territoriale e Protezione civile e rientra nel percorso di stabilizzazione  che troverà compimento nel 2026. Nel caso specifico di Reggio Emilia, su cinque dipendenti una non ha proseguito il percorso per dimissioni volontarie mentre gli altri quattro sono in carico agli uffici regionali. Comprendendo l’impatto sulle prefetture, il presidente de Pascale si è reso disponibile all’interlocuzione con il ministero dell’Interno per avviare un percorso di collaborazione per subentrare nella fase transitoria di riduzione degli organici. Attualmente è in corso la scrittura di un protocollo che invieremo al ministero, speriamo si trovi la disponibilità dello stesso oltre che dei lavoratori e delle lavoratrici interessati”.

La consigliera ha replicato: “Il quadro è chiaro e un ringraziamento va per il lavoro per tutelare il personale e l’attività delle prefetture. Manterremo l’attenzione su questo tema fondamentale per i nostri territori, per la sicurezza e la trasparenza degli appalti. Aspettiamo il riscontro del ministero per poter mantenere gli argini contro le infiltrazioni e l’illegalità”.

(Lucia Paci)

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