“Fare chiarezza sulla diffusione della West Nile a Piacenza”.
Giancarlo Tagliaferri (FdI) sollecita nuovamente la giunta regionale sull’andamento della malattia virale trasmessa dalle zanzare e richiama le risposte fornite dall’Assessorato alle politiche per la salute ad un precedente atto ispettivo giudicate incomplete, “in quanto non viene fornito il dettaglio territoriale né temporale richiesto e neppure il quadro complessivo dell’evoluzione del contagio”.
Nelle risposte fornite dalla sanita regionale nel settembre scorso, Tagliaferri evince alcuni dati puntuali ma non solo non vi sono tutte le informazioni richieste, ma parimenti “non è presente un quadro complessivo del contagio e neppure vi è un confronto con le altre province emiliano-romagnole”. Ulteriori critiche, infine, anche per la mancanza di dettagli sulle risorse impiegate nel piacentino e nelle altre province su sorveglianza, laboratori, campagne informative e interventi di prevenzione.
Sottolineando come “la mancanza di trasparenza sui dati territoriali costituisca un limite significativo per la valutazione del rischio, così come è totalmente assente l’indicazione dei siti, della distribuzione e dei tempi medi di refertazione richiesti per le 10 trappole entomologiche disposte”, Giancarlo Tagliaferri origina la nuova interrogazione sul tema chiedendo dati definitivi e aggiornati al 2025 per sequenza temporale dei casi, distribuzione geografica, indicatori di densità virale e correlazione con positività entomologiche e ornitologiche. In aggiunta vengono poi poste specifiche domande su “quali risorse (finanziarie, strumentali e di personale) sono state assegnate nel 2025 alla provincia di Piacenza per sorveglianza, laboratori, comunicazione, interventi larvicidi/adulticidi, e come tali risorse si confrontino con quelle destinate a Modena, Bologna, Reggio Emilia e Parma e quali sono i tempi medi di refertazione delle trappole entomologiche in provincia di Piacenza e se tali tempi sono in linea con gli standard regionali”.
Chiedendo specifiche motivazioni sul perché non sono stati forniti dati sui tempi medi di attivazione delle misure tra prima evidenza e comunicazioni a comuni, Tagliaferri auspica infine che per il futuro “venga garantito un sistema periodico di reportistica su base provinciale chiaro, trasparente e confrontabile oltre a “voler integrare il Piano regionale Arbovirosi 2026 con un capitolo dedicato alla trasparenza dei dati provinciali e all’equità nella distribuzione delle risorse”.
(Luca Boccaletti)



