Verificare la corretta attuazione del progetto di rinaturazione dell’area del Po nel territorio di Parma e l’adeguato utilizzo delle risorse finanziarie stanziate tramite il PNRR. Con un’interpellanza Priamo Bocchi (FdI) chiede alla Regione di verificare lo stato di avanzamento del progetto e la qualità degli interventi, in particolare della Scheda 27 Linea R.
“Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato stanziato un investimento complessivo di 357 milioni di euro finalizzato alla riattivazione dei processi naturali e al recupero della biodiversità nell’area del fiume Po, con l’obiettivo di garantire il ripristino dell’ecosistema fluviale e promuovere un utilizzo più efficiente e sostenibile delle risorse idriche – spiega il consigliere -. L’Agenzia Interregionale per il Fiume Po, in qualità di soggetto attuatore, ha definito un primo stralcio prioritario del Programma d’Azione, così da consentire l’inizio dei lavori entro i primi mesi del 2024 e la loro ultimazione entro dicembre 2024, suddiviso in 5 schede di intervento e tra queste figura la Scheda 27 Linea R, relativa agli interventi nei territori di Roccabianca (Parma), Motta Baluffi e Torricella del Pizzo (Cremona), per un importo complessivo di 9.434.248,75 euro”.
Tuttavia, il consigliere spiega che a seguito di un sopralluogo nell’area interessata è stato riscontrato un grave stato di degrado e abbandono degli interventi, con la quasi totalità dei pali di sostegno priva di piante vive e la presenza prevalente di vegetazione infestante e residui di materiali plastici abbandonati a terra. “In molti casi, – evidenzia il consigliere – all’interno dei dispositivi di protezione non vi è traccia delle piante originariamente messe a dimora, come se gli interventi non fossero mai stati realizzati”.
Pertanto, Bocchi chiede alla Giunta se sia a conoscenza delle condizioni effettive rilevate nell’area interessata dagli interventi previsti dalla Scheda 27 Linea R del Programma d’Azione per la Rinaturazione del Po e di verificare lo stato di avanzamento e la qualità degli interventi, al fine di tutelare il patrimonio naturale e assicurare l’uso corretto e responsabile dei fondi pubblici.
“È un progetto complesso – ha risposto la sottosegretaria Manuela Rontini – i cantieri risentono nella loro esecuzione di un andamento naturale che è frutto anche della sequenza delle piene che è assolutamente imprevedibile. Tale criticità è maggiormente amplificata per gli interventi di riforestazione perché, trattandosi di materiale vivo, è necessario seguire la corretta stagionalità degli impianti. In particolare, sono stati conclusi i lavori all’inizio di novembre 2025 e le condizioni attuali sono come da progetto, diverse rispetto a quando ha depositato l’interpellanza. La riforestazione dell’area sarà garantita dalle cure culturali previste nei 5 anni successivi”.
“La risposta non mi soddisfa, – ha replicato Bocchi – ho ricevuto le foto di un sopraluogo fatto questa mattina e non è conciliabile con il progetto: si nota un cimitero di piante morte. Il territorio avrebbe meritato interventi non solo con un approccio ambientalista, che è quello tipico di un certo progressismo ambientalista estremamente portato alla rinaturazione tout court, ma che cercasse di vedere anche il bacino del fiume Po come un luogo in cui intervenire con interventi di bacinizzazione, di interventi per consentire la navigazione e per la produzione di energia idroelettrica”.
(Giorgia Tisselli)



