“Consentire il transito ai veicoli a motore nelle strade e piste forestali ai selecontrollori e alle squadre di caccia in quanto nel perseguire gli obiettivi di una corretta gestione degli ungulati svolgono funzione di pubblico interesse”. È quanto chiede Manuela Rontini (Pd) in un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere se intenda attivarsi in tal senso approvando gli atti a ciò necessari. L’attività di prelievo degli ungulati, così come regolamentata dallo specifico Accordo tra la Regione Emilia-Romagna e le Province – ribadisce la consigliera – esplica una funzione di “pubblico interesse” tanto che tra le motivazioni dell’accordo si legge che “a causa di una diffusa presenza degli ungulati in rapida espansione su tutto il territorio regionale si è rilevato un significativo aumento dei danni alle produzioni agricole così come degli incidenti stradali provocati da questi animali” e che “è interesse primario della Regione e della Provincia che la gestione degli ungulati, finalizzata alla conservazione delle specie, sia attuata con particolare attenzione alla salvaguardia delle attività agricole in un rapporto di compatibilità con l’ambiente e a tutela della biodiversità”.
Di qui la richiesta espressa alla Giunta regionale, in quanto- precisa Rontini – le ‘Prescrizioni di massima e di polizia forestale (Pmpf) ‘che disciplinano l’utilizzo di boschi, arbusteti, terreni saldi o coltivati in aree vulnerabili e sottoposte a vincolo idrogeologico prevedono il divieto di transito dei veicoli a motore sulle strade e piste forestali salvo specifiche eccezioni, ad esempio per i mezzi necessari per lo svolgimento di attività agricole o di servizio, vigilanza e soccorso.
Nel tempo- segnala la consigliera- alcune amministrazioni locali, ad esempio la Comunità montana dell’Appennino faentino, hanno introdotto deroghe al divieto per consentire il transito, in certi periodi e orari, anche ai soggetti regolarmente in possesso della licenza per l’esercizio dell’attività venatoria, del tesserino per la raccolta dei funghi epigei e di quello per la raccolta dei tartufi. Tuttavia una circolare del Direttore generale Ambiente e Difesa del suolo e della costa della Regione Emilia-Romagna, in data 29 aprile 2011, in risposta ad una nota della Comunità montana dell’Appennino forlivese, ha portato alla rimozione delle autorizzazioni e ha ribadito che eventuali deroghe “sono previste per attività di pubblico interesse o di sicurezza pubblica”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(Isabella Scandaletti)