L’Assemblea legislativa ha approvato con voto unanime una risoluzione sottoscritta da Enrico Aimi (Fi), primo firmatario, e Tommaso Foti (Fdi-An) dove si esprime “la più ferma e dura condanna della Regione per gli atti vandalici verificatisi a Modena nella strada dedicata a Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della gioventù ucciso a Milano nel 1975 da militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia operaia”. Alla risoluzione è stata presentato un emendamento sottoscritto da Giuseppe Boschini, primo firmatario, Stefano Caliandro (Pd) e Igor Taruffi (Sel), approvato all’unanimità, per impegnare l’Assemblea legislativa e la Giunta regionale a “sostenere iniziative di informazione ed educazione dei giovani alla partecipazione civica e democratica ispirata ai valori costituzionali e statutari regionali del rispetto della persona e delle sue libertà”.
In via Ramelli, ha ricordato Aimi illustrando l’atto d’indirizzo, è apparsa su di un muro la scritta ‘camerata Ramelli assente’, è stata divelta la targa commemorativa e sono stati asportati i fiori deposti a ricordo, successivamente messi accanto a un cassonetto dell’immondizia con tanto di foto del giovane impiccato a testa in giù. Inoltre, la foto dello sfregio alla memoria del giovane, ha sottolineato il consigliere, è stata pubblicata su un social network nella pagina di ‘Modena antifascista’. “Chiedo, pertanto,- ha concluso il forzista- che l’Aula e la Giunta rinnovino la vicinanza alla famiglia Ramelli, che, anche a distanza di anni, continua a essere colpita da episodi inqualificabili, promuovendo una campagna informativa rivolta ai giovani per spiegare gli errori e gli orrori di quegli anni”.
Per Giuseppe Boschini (Pd), la risoluzione, che i proponenti hanno accettato di modificare accogliendo il nostro emendamento, offre lo spunto “per approfondire la storia della stagione politica conosciuta come ‘anni di piombo’, per esprimere piena condanna di ogni tipo di violenza e per riaffermare il principio volteriano del rispetto delle opinioni altrui, nella dovuta reciprocità, anche quando sono radicalmente diverse e divergenti, oggi troppo spesso dimenticato”. Ne è prova, ad esempio, ha sottolineato il consigliere, quanto accaduto dopo l’attentato incendiario a una sede del Pd di Modena. In quell’occasione, infatti, ha ricordato Boschini, “accanto alla solidarietà di forze politiche e istituzioni sul web si è registrato un crescendo di offese e frasi violente che suscita preoccupazione e deve far riflettere”.
Gian Luca Sassi (M5s) ha ribadito come “la violenza debba essere condannata sempre e senza distinzioni”. La condivisione della risoluzione, ha concluso il capogruppo, ci porta a “guardare alla stagione buia degli anni di piombo con pietà per i morti e con la consapevolezza che deve rappresentare un monito per i vivi a promuovere il ricordo dei valori fondanti la nostra democrazia”.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha ricordato come “gli anni ’70 siano stati caratterizzati da una lotta politica nella quale, nei momenti più cupi, il ricorso alla violenza aveva caratteristiche di lotta quotidiana per la sopravvivenza”. Il monito di quella stagione, ha evidenziato il capogruppo, è a “non fuoriuscire dalla dialettica democratica, per quanto accesa possa essere”. Oggi, ha concluso il consigliere, dobbiamo ribadire con forza che “le lapidi e la memoria che testimoniano si devono rispettare tutte”, soprattutto di fronte alla celebrazione dello sfregio alla memoria rilanciata dal web, sempre più spazio virtuale “in cui la libertà diventa licenza” e in cui “i cattivi maestri prosperano”.