Sanità e welfare

MIGRANTI. CASE PRIVATE AD ASSOCIAZIONI CHE ACCOLGONO, OK A RISOLUZIONE PD-SEL

Approvato il documento per aprire ad un aiuto da parte della Regione nel coordinamento tra domanda e le disponibilità. Mumolo (Pd): “risparmi e opportunità di crescita sociale”, Fabbri: “una follia”.

In tema di accoglienza, l’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza (favorevoli Pd, Sel; astenuti M5s; contrari Lega nord, Fdi-An, Fi) la risoluzione presentata da numerosi consiglieri Pd e Sel (primo firmatario il Democratico Antonio Mumolo) che chiede alla Giunta di sostenere, in raccordo con le prefetture e gli enti locali, iniziative di supporto all’incontro fra le offerte di immobili avanzate da cittadini emiliano-romagnoli da una parte e, dall’altra, le associazioni e gli enti che si occupano della gestione concreta del soggiorno dei migranti nel nostro Paese.

Di fonte ad un flusso crescente e continuo – ha detto Mumolo – questa proposta intende fornire supporto da parte della Regione a iniziative che già esistono sui territori dove negli ultimi mesi 180 richiedenti asilo sono stati accolti nelle case di  nostri concittadini che si sono offerti. Il tutto grazie a otto progetti: cinque promossi dalla Caritas e tre sperimentali, tra i quali uno di co-housing tra giovani e migranti. “Sostenere questa possibilità ha innumerevoli vantaggi, non solo di tipo economico, in quanto meno onerosa per le casse dello Stato rispetto a quella nei centri di accoglienza- ha precisato- ma per le opportunità di tipo culturale e sociale offerte in termini di integrazione”.

Duri i toni di Alan Fabbri (Lega nord).  “La proposta – ha detto – è folle. Paghiamo una politica nazionale deleteria su finti profughi. Solo il 6% di quanti hanno fatto domanda di asilo nella nostra Regione sono stati dichiarati rifugiati, il 58% delle domande ha ricevuto il diniego. Inoltre sulle 600 persone ospitate a Ferrara nei diversi centri non abbiamo nessun siriano, mentre riscontriamo una crescita dei bilanci delle coop che gestiscono i presunti profughi”. “È facile- ha commentato a conclusione di un intervento di forte critica alle politiche nazionali – fare accoglienza con i soldi degli altri . Respingendo questa risoluzione diciamo no alle politiche che mettono il nostro Paese alla mercé di un buonismo che non è accoglienza”.  

Parere fortemente negativo anche da Galeazzo Bignami (Fi). “Ritengo che la proposta sia una provocazione, perché immaginare uno scenario in cui diventa effettiva è improponibile”. – ha detto – L’auspicio è che sia un modo per aprire dibattito e che non si voglia davvero seguire una strada assolutamente impercorribile”. Perché in questo modo – ha fatto presente – “introducete un processo irreversibile che deve subire anche chi non lo vuole, con spese a scapito di tutta la popolazione italiana”.

Enrico Aimi (Fi) ha espresso serie perplessità sulla risoluzione con la quale– ha detto– “andremmo a creare una situazione gravissima”. L’esponente di Forza Italia ha quindi criticato le politiche di accoglienza del nostro Paese: “rischiamo di rimanere con confini aperti e con un’operazione dal punto di vista politico suicida. Non possiamo intervenire sulle Coste di Paesi altrui ma i confini degli Stati esistono ancora e vanno rispettati. Con la disoccupazione a due cifre, un debito stellare, un’alta densità di popolazione, – ha detto – in Italia non ci sono condizioni per poter continuare ad accogliere tutti. Dobbiamo aprire gli occhi di fronte a questa situazione mentre altre nazioni stanno adottando approccio diverso in un momento di difficoltà”.

“Un conto sono gli auspici rispetto al mondo, un conto la realtà concreta con la quale ci dobbiamo misurare”, ha affermato Igor Taruffi (Sel), tra i firmatari della risoluzione, commentando gli interventi dei colleghi dell’opposizione. “Di fronte a questi processi difficile dire a qualcuno rimanete lì, processi migratori hanno a che fare con le disuguaglianze e con le condizioni di vita a cui ciascuno ha diritto di aspirare. Il problema esiste e nessuno pensa che ci debba essere un flusso incontrollato. Ma un conto è urlare ai quattro venti i soliti slogan che non spostano il problema, altro conto è assumersi responsabilità di governo”.

Andrea Bertani (M5s) ha ribadito “il giudizio negativo del Movimento su come è gestita l’emergenza in Italia”. Sulla risoluzione ha invece annunciato voto di astensione perché – ha detto – se c’è piccola proposta di buon senso che guarda alla microaccoglienza e va a ridimensionare il ruolo delle cooperative, su questo aspetto, si può ragionare”.

Per Tommaso Foti (Fdi-An): “Non possiamo fermare i flussi migratori con le mani ma con una politica intelligente, tipo quella di fornire aiuti in loco”. Indicando poi “un elemento di debolezza” della risoluzione, cui ha dato voto contrario, il consigliere ha lamentato che il documento “vuol fotografare la situazione per fornire una soluzione a ciò che sta verificando ma i dati sono in forte aumento”. I flussi “crescono ad un ritmo che non riusciamo a sostenere. Persino Renzi – ha concluso –  si sta ponendo problema che l’Europa lascia l’Italia in prima fila e dice arrangiatevi”.

Sempre in tema di accoglienza Gian Luca Sassi (M5s) ha a sua volta avanzato una risoluzione con la “proposta alternativa” di favorire la gestione dell’accoglienza diretta delle famiglie di profughi da parte dei comuni. Il documento è stato poi ritirato per poter essere riproposto nella commissione referente per un esame di fattibilità tecnica.

Oltre a Mumolo, hanno firmato il documento Stefano Caliandro, Manuela Rontini, Silvia Prodi, Luciana Serri, Luca Sabattini, Roberta Mori, Francesca Marchetti, Valentina Ravaioli, Giorgio Pruccoli, Mirco Bagnari, Lia Montalti, Barbara Lori, Enrico Campedelli, Katia Tarasconi, Paolo Zoffoli del gruppo Pd e Igor Taruffi e Yuri Torri del gruppo Sel.

(Isabella Scandaletti)

Sanità e welfare