Sanità e welfare

Vignali (FI): “L’attività dei laboratori di analisi degli ospedali di Vaio e Santa Maria non sia ridotta”

Una situazione che, secondo Vignali, “penalizzerebbe fortemente i due bacini di riferimento: quello molto popoloso  del distretto di Fidenza e quello montano delle Valli del Taro e del Ceno”

La giunta chiarisca se, con la programmata riorganizzazione dell’Ausl di Parma, l’attività dei laboratori analisi di patologia clinica degli ospedali di Vaio e Santa Maria di Borgo Val di Taro, nel parmense, subirà una riduzione e se le analisi saranno effettuate per i soli pazienti ricoverati.

A chiederlo, con un’interrogazione alla giunta, è il consigliere di Forza Italia Pietro Vignali. 

“Nell’ambito della prossima riorganizzazione – spiega Vignali -, elaborata in funzione della riunificazione dell’Ausl con l’Aou di Parma, sarebbe prevista la costituzione di un’unica Area dipartimentale – laboratorio unico provinciale, alla quale dovrebbero afferire entrambi i laboratori analisi di patologia clinica presenti presso gli ospedali di Vaio a Fidenza e Santa Maria di Borgo Val di Taro. Secondo indiscrezioni, questi due laboratori, a seguito della riorganizzazione, pur rimanendo inalterati nei loro organici, andrebbero ad effettuare esclusivamente le analisi per pazienti in regime di ricovero, mentre tutte le analisi per pazienti non ricoverati sarebbero effettuate nel laboratorio dell’ospedale Maggiore di Parma”.

Una situazione che, secondo Vignali, “penalizzerebbe fortemente i due bacini di riferimento: quello molto popoloso  del distretto di Fidenza e quello montano delle valli del Taro e del Ceno”. Altra questione, secondo il consigliere, riguarda il fatto che i due ospedali hanno già subito negli anni ridimensionamenti delle attività, in particolare il Santa Maria dove sono stati ridotti i servizi di cardiologia, ginecologia, radiologia e pediatria, oltre alla chiusura del punto nascite nel 2017 “che non è mai stato riaperto come invece era stato promesso”. Ridimensionare le attività del laboratorio del Santa Maria, avverte Vignali, “aprirebbe, in un’ottica di ulteriore razionalizzazione, ad una futura delocalizzazione completa dello stesso servizio di patologia clinica”.

Una scelta in contrasto anche con i propositi di rilancio delle aree montane e interne soprattutto per quanto riguarda il comprensorio delle Valli del Taro: “Questo ridimensionamento e ancora di più la perdita in prospettiva dello stesso servizio aumenterebbe la tendenza alla privazione di servizi in queste aree montane” va avanti Vignali.

Da qui l’interrogazione alla giunta alla quale si chiede “se intenda adoperarsi affinché, nei bacini del distretto di Fidenza e delle Valli del Taro e del Ceno, sia attuata una politica di miglioramento della prossimità dei servizi sanitari e non la loro riduzione”.

(Brigida Miranda)

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